Il comparto schermature e tende da sole ha chiuso il 2018 con una produzione pari a 1.244 milioni di euro, in aumento del 2% rispetto all’anno precedente. Secondo i dati Federlegno Arredo, il risultato è trainato dalla crescita del mercato interno (+2,1%) mentre le esportazioni sono poco più che stabili (+0,8%). Tra i Paesi in aumento rilevante compaiono Germania (+9,9), Svizzera (+17,7%) e Austria (+51,6%), mentre per la Francia si parla di una flessione piuttosto marcata (- 20,5%) rispetto al 2017.
Il settore è composto da 1.408 aziende e impiega oltre 8mila addetti. Il 90% del fatturato è realizzato da società di capitali che rappresentano il 27% del totale delle aziende. Nella galassia dei prodotti per la protezione dai raggi del sole e dedicati alla vita all’aria aperta stanno avendo un ottimo riscontro le pergole. Abbiamo parlato del settore, del design e della produzione con le aziende che da maggior tempo propongono ed esportano questa tipologia di struttura.
STANZE ALL’APERTO
Qualche anno fa Gibus (che ha comunicato in questi giorni la quotazione su Aim Italia) ha coniato il claim pubblicitario La stanza del sole, anticipando un’esigenza sempre più sentita: la necessità di estendere all’esterno gli spazi della casa, con la medesima qualità estetica e comfort. Alessio Bellin, managing director dell’azienda di Saccolongo (Padova), riporta i risultati economici raggiunti lo scorso anno: “L’azienda ha fatturato 34 milioni di euro, dei quali il 69% in Italia e il 31% all’estero, con un ebitda pari a 4,6 milioni e con un’incidenza del 14% sul giro d’affari. Il marchio lavora con un network di rivenditori tecnici specializzati, in particolare abbiamo promosso un format distributivo che si chiama Gibus Atelier ed è composto da circa 260 rivenditori su territorio nazionale e 80 all’estero, dove prediligiamo i mercati europei e in particolare quelli austriaco e tedesco, distribuendo però anche in Medio Oriente e Australia. I nostri rivenditori hanno una preparazione tecnica che consente loro di seguire il cliente nella scelta del prodotto ma anche nella fase di rilievo, di posa in opera e nel processo di configurazione tecnica e tecnologica delle soluzioni”. Intanto cresce il peso del contract, con particolare incidenza per quanto riguarda il mondo della ristorazione e dell’hotellerie. Le pergole bioclimatiche si confermano come il prodotto di punta di BT Group, realtà brianzola operante con i marchi Glass, Resstende e Form, che lo scorso anno ha chiuso con un fatturato di 26 milioni di euro, generati per il 70 % dall’Italia e per il 30% dall’estero. “Le pergole sono vere e proprie stanze all’aperto – racconta Aristide Radaelli, amministratore delegato BT Group – che è possibile abitare nell’arco dell’intera giornata. Stiamo lavorando sull’illuminazione led e, grazie alla nostra produzione flessibile e all’impianto di verniciatura interna, anche alla personalizzazione della struttura in 59 colori”. Le commesse su progetto stanno crescendo e vengono perlopiù sviluppate per il settore HoReCa, business che viene supportato da BT Group in accordo coi rivenditori e mediante l’attività di un responsabile che segue il contract e i marchi dell’hotellerie e della ristorazione, che chiedono sempre più prodotti personalizzati e accessoriati. Tra i protagonisti del mercato compare anche Corradi, che dal 2015, fa parte del gruppo belga Renson. “Grazie alla sua consolidata presenza sui mercati internazionali, Corradi nel 2018 ha fatturato 20,5 milioni euro”, ci conferma Sully Briskomatis, marketing & communication manager del marchio, “Il 50% lo si deve al mercato italiano; Benelux e Francia fanno rispettivamente il 13% e 12%, Germania, Austria e Svizzera l’11%, il resto d’Europa l’8% e l’extra Europa il 6%. Corradi non fa vendita diretta ma ha una rete di master dealer’ con i quali presidia tutti i canali”.