Il 19 giugno 2022, dopo una ristrutturazione totale durata due anni, il museo del design di Copenhagen riapre i battenti, con otto nuove mostre che esaltano l’ampiezza e l’importanza della collezione del museo.
Ospitato dal 1926 all’interno dell’ex Royal Frederik’s Hospital, il Designmuseum Denmark promuove sin dalla fondazione, che risale al 1980 ad opera della Confederation of Danish Industries di Copenhagen e dal Ny Carlsberg Museumslegat, la conoscenza del design attraverso rassegne, eventi, pubblicazioni e ricerca. L’edificio in stile rococò, modificato e arredato dai designer danesi Kaare Klint (che si servì del museo anche come studio e residenza personale) e Ivar Bentsen negli anni ’20 del Novecento, necessitava di un profondo restyling, di diversa natura e per diverse ragioni. In primis, era necessario preservare e valorizzare elementi di pregio, dalle decorazioni in pietra arenaria in facciata alle finiture interne, e serviva ripensare e rinnovare l’esperienza museale in chiave contemporanea. All’apertura, i visitatori saranno accolti da una facciata restaurata e 2500 metri quadrati di pavimento in marmo appena posato. Le icone del design del passato danese e le più contemporanee sono messe in relazione, creando un dialogo tra creatività odierna e saper fare dei secoli passati. Anne-Louise Sommer, direttrice del museo, afferma: “è con grande piacere ed entusiasmo che annunciamo la data di questa riapertura tanto attesa. Negli ultimi due anni abbiamo intrapreso la ristrutturazione più completa del museo dai tempi dell’originale design degli interni di Kaare Klint negli anni Venti. Siamo molto grati che presto saremo in grado di accogliere di nuovo gli ospiti dopo la lunga chiusura. Abbiamo anche usato il tempo per ripensare l’intera esperienza del museo – continua – dove sarà evidente il nuovo approccio con cui sono state progettate e poi comunicate le diverse mostre. Abbiamo una maggiore attenzione alle questioni cruciali del presente, tra cui la transizione verde, la salute e l’identità. Crediamo che il design, più che mai, possa creare connessioni tra le conquiste storiche e le sfide contemporanee globali e nazionali. Il design è un prisma attraverso il quale possiamo comprendere le necessità dell’uomo, i suoi desideri e analizzare i suoi comportamenti nelle varie epoche storiche. L’obiettivo del Designmuseum Denmark è quello di divenire un archivio vivente del design e uno spazio dove tutti sono benvenuti”.
IL RESTAURO E IL NUOVO PROGETTO
Il progetto principale ha interessato l’ampia riconversione del riscaldamento storico sotto la pavimentazione: circa 3.000 metri quadrati di pavimento, che negli ultimi decenni si erano danneggiati, minacciando lo spostamento del museo dall’edificio. E’ stato dunque fatto lo scavo, con la messa in sicurezza delle fondamenta e la sostituzione dello storico impianto di riscaldamento a pavimento a vapore degli anni ‘20, sostituito con un nuovo impianto ecologico. Tutte le piastrelle del pavimento di interesse storico, che sono state realizzate nell’ambito del grande progetto di trasformazione di Kaare Klint negli anni ‘20, sono state poi riposate secondo disegno originale. Le decorazioni storiche in facciata, ovvero i frontoni settecenteschi e i dettagli in arenaria di Gotland ad opera dello scultore Johan Christoph Petzold, sono stati restaurati poiché logorati dal tempo e dal vento. Accanto al museo, grazie alla donazione della Fondazione Villum Fonden dal 2012 sorge un laboratorio di design, che verrà mantenuto e in cui verrà sviluppato un programma di workshop e attività educative aperte a tutti, che includono processi di progettazione pratica partendo dallo studio di sedute, ciotole, ceramiche, prodotti industriali e artigianali insieme. Oltre alle sale dedicate alle mostre, il museo ha rinnovato tutte le sue aree anche per i visitatori esterni: la caffetteria e il negozio del museo sono stati ridisegnati dal pluripremiato OEO Studio con un concept rinnovato.
LE PRINCIPALI MOSTRE
Delle otto esposizioni, cinque sono le più degne di nota. “The Future is Present” focalizza l’attenzione sulle soluzioni progettuali di oggi atte a rispondere alle sfide e le complessità che l’uomo sta affrontando o dovrà affrontare nell’imminente futuro, come la salute, il clima, e l’identità. I possibili scenari futuri sono il fulcro della narrazione, abilmente guidata da un progetto di allestimento curato da Spacon & X, studio creativo diretto da trentenni eclettici: Malene Hvidt, Nikoline Dyrup Carlsen e Svend Jacob Pedersen. Un progetto nato nel 2014 e ingrandito negli anni, che ad oggi si apre al mondo della ristorazione (è loro il progetto di interior design di Popl, fast-food gourmet del Noma di Copenhagen), della moda, della cultura. Come estensione della mostra, all’interno del museo viene introdotto ACUTE, un nuovo spazio sperimentale per l’arte contemporanea e il design, dove esposizioni non permanenti metteranno a confronto temi e nuovi talenti con dibattiti aperti. Sempre legata al tema delle future prospettive contemporanee ‘Powerful Patterns’, mostra realizzata in collaborazione con lo stilista, artista e musicista danese Henrik Vibskov; un universo giocoso e visivamente sensuale che dà nuova vita ad alcuni dei motivi geometrici e decorativi del museo. “Wonder” riporta la memoria alle collezioni più antiche, mettendo in luce alcune delle personalità più eccentriche che hanno contribuito ad ampliare le collezioni sin dal 1800, trasformando oggetti in opere da conservare in un museo, in pieno stile Wunderkammer. In una delle stanze, il duo Mathias Mentze e Alexander Ottenstien ha creato una vetrina ad hoc per la collezione di accessori in legno giapponese (detti ‘tsubas’). In collaborazione con il Louisiana Museum of Modern Art e il Kunsten Museum of Modern Art di Aalborg, “The Magic of Form” accompagna i visitatori lungo un viaggio attraverso il meglio dell’arredo, del design, delle arti visive e dell’artigianato del XX secolo. Una lastra in vetro di 13 metri, disegnata da Boris Berlin, è la protagonista di ‘Table be set!’, stanza buia in cui il tavolo illuminato racconta la storia del food design attraverso sette servizi da tavola, da quello rinascimentale sino a una proposta contemporanea.