Giunta alla nona edizione, Open House Milano si prepara ad animare il capoluogo lombardo. La manifestazione – in scena sabato 25 e domenica 26 maggio – mira a promuovere un accesso ampio ai luoghi e ai progetti che definiscono la città e il suo sviluppo futuro. Negli anni – grazie alle visite guidate gratuite svolte da una rete di 200 volontari – Open House è diventata una piattaforma per l’esplorazione dell’ambiente urbano, sotto il segno dell’architettura, con l’apertura di oltre 550 siti dalla sua nascita. Prossima a celebrare il decennale, l’iniziativa ha svelato i luoghi e le storie che possono restituire l’esperienza di Milano, ampliando l’indagine sulle infrastrutture e sui sistemi della città, con narrazioni e punti di vista sempre nuovi.
“Lo scopo di Open House – ha dichiarato Lucia Mannella, co-direttore OHM assieme a Maya Plata – è quello di rinsaldare il senso di comunità cittadina. Un osservatorio urbano che cresce di anno in anno, fatto di progettualità e condivisione. Riteniamo che un pubblico ben informato favorisca una maggiore partecipazione cittadina, che a sua volta catalizza una città aperta. La manifestazione vuole offrire la possibilità di una comprensione più profonda del capoluogo lombardo con la speranza di innescare un circolo virtuoso”.
Cento siti spalancheranno le proprie porte per mostrare una città inedita, dai grandi masterplan che stanno riconfigurando Milano alla dimensione più intima di case private e studi di interior. Il tema di questa edizione è Ecosistema Città, una riflessione che vede Milano come luogo di coesistenza dove la componente antropica è solo una parte della biodiversità presente al suo interno. Un sistema che sta ridefinendo un nuovo equilibrio non solo progettuale – tra circolarità riqualificazione, recupero delle periferie e tecnologia – ma anche sociale, con attenzione all’inclusività e all’accessibilità.
Si rinnova la collaborazione con AXA Investment Managers, main partner dell’edizione 2024. Dopo avere restituito alla città Monte Rosa 91 nel 2023, dopo un’importante opera di rigenerazione, l’edificio realizzato da Renzo Piano nel 2003 è oggi il primo campus urbano di Milano, un centro multifunzionale integrato nel contesto urbano in cui sorge. Quest’anno il focus è sul Parco della Luce, inaugurato questo maggio, una vasta area verde di diecimila metri quadrati che sorge al suo interno. Il progetto di riqualificazione, condotto da AG&P greenscape, ha visto il recupero di oltre 90 alberi già esistenti, 42 nuove alberature e 60 grandi arbusti di progetto. L’area è oggi il fulcro di un palinsesto culturale multidisciplinare e, grazie al programma Prima Luce, è oggetto di interventi di public art, con opere site specific a firma di Mario Airò (Ottava d’oro, ottava di piombo, 2023), Stefano Arienti (Filari di pioppi, 2023) e Loris Cecchini (The orbital promenade, chorus of solstices, 2023). “Grazie a Open House – ha affermato Francesco Rovere, senior development manager di AXA IM Alts – i milanesi possono conoscere meglio le meraviglie nascoste della nostra città. I luoghi sono vivi, i cambiamenti di Battistotti Sassi 11 e Monte Rosa 91 lo testimoniano. Vivere gli spazi significa mettersi in ascolto di quello che è stato ieri e le ragioni che ci hanno portato a viverli così come oggi li conosciamo”.
Novità dell’edizione è la collaborazione con WeGlad, startup a forte impatto sociale. Il tema dell’accessibilità sarà infatti affrontato in modo concreto e tradotto in un mappathon in fieri che sarà lanciato durante l’edizione di OHM, con conclusione prevista a metà giugno, per dare vita ad una mappatura reale delle barriere architettoniche che impediscono liberi spostamenti in città e gli accessi alle sue strutture. La raccolta di dati socialmente utili offrirà uno strumento che potrà essere implementato anche nelle future edizioni, monitorando una città in evoluzione che sempre più deve essere alla portata di tutti.
Si potranno visitare gli spazi della progettazione, dove nascono le idee e si definiscono le nuove frontiere dell’architettura: tra questi lo studio ACPV Architects Antonio Citterio Patricia Viel; Park Associati permetterà ai visitatori di conoscere il proprio studio e il progetto innovativo Open336; Barreca & La Varra, oltre ad aprire la propria sede, parteciperà con un progetto di social housing 5Square; lo studio di architettura Archea Associati – Modourbano apre al pubblico la sede di Milano in Piazzale Archinto mentre One Works mostrerà i suoi uffici all’insegna dell’ibridazione. Il Prisma accoglierà i visitatori nella sua sede, un luogo di incontro tra architettura, arte, antropologia e altre discipline incentrate sullo studio dell’essere umano, oltre a condurre la visita a Eleven Battistotti Sassi di cui ha seguito la riqualificazione.
Anche Vittorio Grassi Architects aprirà le porte del suo Studio di Via Cenisio 73 in modo da raccontarne la storia e il progetto di ristrutturazione. “Open House rappresenta una grandissima opportunità per far crescere la capacità critica e la passione per l’architettura”, ha dichiarato Vittorio Grassi, founder e CEO di VGA. “Siamo il paese del design e del made in Italy ma, in generale, la cultura dell’architettura non è altrettanto diffusa. L’architettura è un processo lungo e complesso, che va compreso in profondità per essere apprezzato e riconosciuto. Invitiamo curiosi e appassionati a venire a scoprire il nostro lavoro, a fare domande e a esplorare gli spazi dove prendono vita le nostre idee. Vedere da vicino il lavoro degli architetti, è un’esperienza illuminante e incredibilmente ispirante. Sicuramente farà crescere la passione per una professione che, fortunatamente, mantiene ancora oggi una fortissima parte artistica e creativa”.