Attenzione rivolta alla sostenibilità per il dialogo sul palco di Palazzo Mezzanotte tra l’architetto Giancarlo Floridi, attualmente direttore insieme a Angelo Lunati di Onsitestudio, e Aldo Cibic, fondatore del Cibicworkshop, centro multidisciplinare di ricerca, dedicato all’elaborazione di tipologie progettuali alternative per l’architettura, gli interni e il design, rivolte alla valorizzazione del territorio e alla definizione di una nuova coscienza culturale, emotiva e ambientale.
IL FASCINO DELLA RESILIENZA
“La ripresa delle attività ha portato con sé un grande entusiasmo perchè c’erano una serie di progetti che erano rimasti congelati e che hanno trovato un completamento più veloce e più intenso anche rispetto alle aspettative iniziali – afferma Floridi chiamato a riflettere sulla ‘fase 2’ –. In qualche modo questa situazione ha sottolineato la necessità di lavorare con dei tempi lunghi, e non con l’immediatezza delle scelte. I progetti che hanno resistito arrivavano da una storia di decisioni prese in maniera molto consapevole e interessata alla dimensione della durata. Al contrario, quelli che si sono arenati partivano dall’individuazione di bisogni temporanei legati alla novità”. Il centro culturale BASE a Milano rientra tra i progetti più rilevanti di Onsitestudio, insieme alla trasformazione della Caserma Mameli a Milano (2016-in corso), al Sassuolo Football Center (2019), all’Headquarter di Sopro a Francoforte (2018-in corso), all’Hotel Palace a Bruxelles (2018), al Pirelli Learning Center a Milano (2020), all’Hotel Duca d’Aosta a Milano (2015) e alle Architetture di servizio per Expo (2015). “Base, ex Ansaldo, è una fabbrica della modernità dei primi del Novecento. Quello che rimane è la forza di questi spazi capaci di ospitare diverse realtà”, sostiene Floridi, sottolineando l’elemento di sostenibilità e di continuità caratteristico dell’architettura urbana, che sull’“economia dei mezzi” e sulla “resistenza di una forma che non deve essere continuamente modificata” costruisce il proprio valore.
ALLA RISCOPERTA DELLA PROVINCIA
Incisivo l’esordio di Cibic: “al momento c’è chi ha detto che non bisogna farsi scappare una crisi perché è sempre una grande opportunità”. Innanzitutto, di ripensamento dei modelli di vita. Verso la creazione di ‘community of purpose’, l’instaurazione di un legame più stretto con la natura e la riscoperta della provincia, “che negli ultimi anni è precipitata”, rendendo l’Italia un Paese “Milanocentrico”. Idee di forte attualità che conducono il discorso verso la definizione di una nuova forma di socialità che emergerà post-Covid e che richiederà la progettazione di luoghi di co-working. Modello Cina, dove Cibic insegna e lavora per sei mesi all’anno in qualità di professore alla Tongji University di Shanghai. Dell’ex Celeste Impero lo attrae “la possibilità di poter sperimentare e realizzare nuovi modelli progettuali che riguardano da una parte la rigenerazione urbana in tutte le sue declinazioni, dall’altra nuove comunità nella campagna vicino a Shanghai dove oltre la filiera dell’agricoltura 2.0 convivono startup e aziende che lavorano su energia, riciclo, nuove tecnologie orientate a generare nuovi modelli di futuro”.