L’industria ceramica italiana ha raggiunto i 7,5 miliardi di euro nel 2021. Il fatturato delle piastrelle sfiora i 6,2 miliardi (+15,4% sul 2019); export a 5,2 miliardi. Questi i dati statistici relativi al 2021 presentati nel corso dell’assemblea di Confindustria Ceramica, tenutasi nei giorni scorsi. L’indagine ha coinvolto le imprese attive nella produzione di piastrelle e lastre, ceramica sanitaria, porcellana e stoviglieria, materiali refrattari, ceramica tecnica, laterizi. Complessivamente sono 263 le società attive in Italia, che occupano 26.537 addetti diretti. L’internazionalizzazione produttiva in Europa e Nord America di aziende controllate da ceramiche italiane supera i 900 milioni di euro di vendite.
“L’industria ceramica italiana ha chiuso il 2021 con una crescita dei fatturati, Italia ed estero, superiore al 15% rispetto a 2019 – ha commentato Giovanni Savorani, riconfermato presidente di Confindustria Ceramica per il biennio 2022 – 2023 -. Le caratteristiche di salubrità, sostenibilità e durevolezza dei materiali ceramici sono tra i fattori che hanno orientato la riqualificazione delle abitazioni e le nuove costruzioni”.
Nello specifico, per quanto riguarda le piastrelle di ceramica prodotte in Italia sono 131 le aziende presenti sul suolo italiano, che nel corso del 2021 hanno prodotto 435,3 milioni di metri quadrati (+8,6% sull’anno 2019), e dove sono occupati 18.528 addetti. Le vendite complessive sono state di 455,3 milioni di metri quadrati (+11,9%). Le vendite in Italia superano i 91 milioni di metri quadrati (+9,2%) mentre l’export raggiunge 364,1 milioni di metri quadrati (+11,9%). Il fatturato totale delle aziende italiane di piastrelle supera i 6,16 miliardi di euro (+15,4%), derivante per 5,2 miliardi dalle esportazioni (+15,3%; quota dell’86% sul fatturato) e per 967 milioni di euro da vendite in Italia.
Sono 30 le aziende industriali produttrici di ceramica sanitaria in Italia, di cui 27 localizzate nel distretto di Civita Castellana (Viterbo). L’occupazione nazionale è di 2.663 dipendenti diretti, la produzione è stata pari a 4 milioni di pezzi. Il fatturato è di 368,8 milioni di euro, con vendite sui diversi mercati esteri per 166,4 milioni di euro (45% del totale).
Le 31 aziende attive nella produzione di materiali refrattari occupano 1.697 addetti, con una produzione di 353.500 tonnellate. Il fatturato totale è in recupero rispetto allo scorso anno (381,6 milioni di euro, +19,4%) e deriva da vendite sul territorio nazionale per oltre 176 milioni di euro, e da esportazioni superiori ai 205 milioni.
Il settore dei produttori italiani di laterizi si compone di 62 imprese, la cui occupazione ammonta a 3.000 addetti: nel 2021 il fatturato è stato di 500 milioni di euro, principalmente realizzato sul mercato italiano. La produzione totale ammonta a 4,5 milioni di tonnellate.
Infine, le 9 aziende industriali italiane del comparto delle stoviglie in ceramica occupano 649 dipendenti, per una produzione 10.600 tonnellate e con vendite di prodotto finito pari a 9.900 tonnellate. L’attività sul mercato domestico rappresenta il 78% delle vendite totali. Il fatturato 2021 è pari a 47,2 milioni di euro, di cui il 66% realizzato in Italia.
“I primi mesi di quest’anno confermano la crescita a doppia cifra sui diversi mercati a cui però si affianca l’esplosione nei costi dei fattori produttivi: il gas naturale avrà una extra bolletta annua per l’intero settore nell’ordine dei 900 milioni di euro, il pallet in legno sono già aumentati del +224%, i cartoni per imballaggio del +180%, mentre i noli marittimi hanno quintuplicato il prezzo – ha concluso Savorani -. La possibilità di trasferire sui prezzi questi aumenti ha oggettivamente dei limiti e sta creando fortissime tensioni nella marginalità aziendale. Viviamo una fase in cui la domanda dei nostri prodotti sta tenendo e stiamo, paradossalmente, attraversando una crisi dal lato delle forniture di dimensioni inimmaginabili”.