Corre Talenti, il brand di outdoor che si è aggiudicato il primo award nella sezione small cap di leQuotabili Pambianco 2022 per il design, che prevede di chiudere il 2022 sopra i 44 milioni di euro di fatturato con una crescita del 45% rispetto al 2021. Ne parla Edoardo Cameli, direttore commerciale.
Quali sono le tappe fondamentali che hanno consentito di raggiungere questo riconoscimento?
Fin da quando mio padre ha fondato l’azienda nel 2004, Talenti non si è mai fermata proseguendo un processo di modernizzazione ininterrotto. Come dice il nome, il marchio cerca il talento, l’ascolta e lo alimenta per realizzare collezioni d’arredo da esterno capaci di esaudire ogni desiderio estetico. Più che di tappe, parlerei in primis di volti. In particolare quelli di Marco Acerbis e di Ludovica e Roberto Palomba. Marco, è stato il primo a credere con mio padre che l’eleganza del design da interior potesse e dovesse essere traslata all’outdoor. Con Ludovica e Roberto, è stata la collezione Cliff per il Salone 2018 a creare un punto di svolta nella storia di Talenti. Da li in poi, è stata una corsa continua. Nuove collezioni, nuovi materiali, ricerca costante delle forme introducendo tutte
le innovazioni tecnologiche disponibili sul mercato per offrire prodotti all’avanguardia. Il volto di Ramòn Esteve ci ha condotto verso un universo minimalista ed elegante conquistando il mercato iberico, il french touch di Jean Philippe Nuel e Christophe Pillet hanno spalancato ulteriormente le porte del contract d’alta gamma mentre l’incontro con il green architect Nicola De Pellegrini ha fatto debuttare Talenti nel settore della cucina da
esterno. Tappe e volti in simbiosi che vanno di pari passo con alcuni momenti chiave come l’apertura del nuovo e avveniristico Headquarters di Amelia, l’inaugurazione del Flagship Store di Milano seguito poi da quelli in Olanda e Spagna. Ogni nostra azione ci ha condotto a questo momento e non sarebbe stato possibile senza il contributo di ciascun membro di questa famiglia. Mio padre, naturalmente, ma anche mia madre e mia sorella, ciascuno con un ruolo particolare ma con il comune obiettivo di rendere grande l’azienda di famiglia.
Il modello delle quotabili la ritiene una società con capacità di raccogliere capitale in Borsa. Cosa ne pensa dell’opportunità di aprire il capitale della società?
Da circa due anni Talenti è diventata Spa ma resta e resterà sempre un’azienda di famiglia che sta crescendo a un ritmo vertiginoso, ma non escludiamo completamente un’apertura del capitale che, nel caso, dovrebbe essere un’operazione volta alla crescita della nostra azienda e rispettosa della nostra filosofia d’impresa. Il nostro passaggio a Spa punta a creare nuove sinergie per portare ancora più in alto Talenti. Il mercato vive mesi di
incertezza e l’importante adesso è mantenere gli impegni presi e presentare le novità del catalogo 2023 che siamo certi confermeranno il successo degli ultimi anni.
Come si è chiuso il 2022?
Nonostante le difficoltà del contesto internazionale, prevediamo di chiudere l’anno sopra i 44 milioni di euro di fatturato con una crescita del 45% rispetto al 2021 che già era cresciuto del 55% rispetto a un 2020 dove, lo ricordo, siamo stata l’unica azienda d’outdoor italiana a non registrare una perdita ma un incremento del 30%. Come sempre, l’Italia rappresenta il primo mercato ma il processo di internazionalizzazione che abbiamo
avviato negli ultimi mesi con l’apertura di Flagship Store in Spagna e Olanda e del nuovo format del Talenti Studio a Parigi, hanno dato una spinta ulteriore a quei mercati e creato i presupposti per aprirne di nuovi.
Come vede la sua azienda nel 2023?
Per il 2023, vogliamo consolidare la crescita e implementarla. Siamo degli ottimisti per natura e la nostra intenzione è sviluppare sempre più la collaborazione con gli architetti per integrare i prodotti Talenti in progetti di alto profilo in tutto il mondo. Siamo certi che il 2023 sarà un anno di opportunità, ma non possiamo nascondere, come è giusto che sia, una certa preoccupazione per il contesto internazionale ma dimostreremo ancora di saper nuotare controcorrente se necessario, per noi è un’abitudine. In piena pandemia, quando
gli altri brand tiravano i remi in barca e frenavano gli investimenti, noi li aumentavamo inaugurando la nuova sede, moltiplicando l’offerta e creando nuovi canali per recuperare le materie prime e dare risposte alle richieste del mercato. Ci aspetta un 2023 intenso, faticoso ma che siamo certi sarà gratificante e all’insegna della crescita. Abbiamo in serbo alcune soprese per un mercato sempre più esigente ma che ormai conosciamo molto
bene!
Che ruolo avrà il contract nella vostra strategia per i prossimi anni?
Talenti è solita anticipare le tendenze per questa ragione che in questi ultimi anni abbiamo aumentato gli investimenti per creare sinergie con il settore del contract che rappresenta circa il 30% del nostro fatturato e che siamo certi sarà sempre più protagonista. Ad esempio, abbiamo inaugurato pochi mesi fa a Parigi il primo Talenti Studio, una lounge per professionisti con una materioteca per accompagnarli nell’universo Talenti e creare
progetti su misura che vadano incontro alle necessità del cliente. Un formato che riproporremo in altre location strategiche e che dimostra la necessità di creare un legame diretto con gli addetti ai lavori promuovendo la cultura del progetto.