I pezzi d’arredo da collezione stanno diventando sempre più un “bene rifugio”. Anche nel 2023 infatti il dipartimento di design di Cambi Casa d’Aste si è classificato in termini di fatturato al primo posto, registrando circa 6,4 milioni di euro di vendite in Italia e all’estero. Come sempre, le vendite all’incanto della maison di Genova – nata nel 1998 e oggi con sede al Castello Mackenzie – propongono un’accurata selezione di opere rare e inedite, arredi e complementi d’arredo, illuminazione, capolavori firmati dai più noti maestri del design italiano e internazionale.
Tra le migliori aggiudicazioni che hanno segnato l’anno appena concluso vi è sicuramente un vaso di terracotta del 1957 disegnato da Ettore Sottsass e realizzato da Bitossi, la cui stima iniziale si aggirava attorno ai 12/16 mila euro è che è stato aggiudicato per la notevole somma di 60.100 euro. Così come hanno ottenuto un ottimo risultato otto sedie degli anni ’70 modello Africa prodotte da Maxalto e disegnate da Afra e Tobia Scarpa. Il set, partendo da una stima iniziale di 15/20 mila euro, è stato infatti venduto ben oltre la stima massima a 49.500 euro. Altri lotti degni di nota sono stati una lampada a sospensione Dahlia modello 1460 realizzata da Max Ingrand per Fontana Arte nel 1954 e aggiudicata a 56.350 euro (partendo da una stima di 30/40 mila euro), un paravento del 1956 di Carlo Mollino venduto a 55 mila euro (stima 30/50 mila) e infine un mobile secrétaire di Gio Ponti degli anni ‘50 venduto a 45.100 euro (stima iniziale 20/30 mila).
“In generale, dopo una forte crescita negli anni post pandemia a livello europeo e mondiale, notiamo un momento di leggera flessione del mercato che si è evidenziato nella seconda metà dell’anno – commenta Matteo Cambi, presidente della maison. “Il mercato italiano è in buona salute mentre più cauta è la domanda proveniente dall’estero. Il dipartimento di design mantiene il suo primato in termini di fatturato, ma quest’anno abbiamo notato una rivalutazione di arte e arredi antichi con risultati interessanti sia per il dipartimento di dipinti e disegni antichi, con ottime aggiudicazioni per pittori italiani e fiamminghi del XVII secolo, che per quello di antiquariato dove abbiamo stabilito il record per una rara teiera di Vezzi del 1725”.
“Il panorama politico internazionale e le incertezze economiche che ne derivano fanno sì che la richiesta di beni rifugio sia estremamente alta e ciò determina risultati a volte eclatanti – conclude Cambi. “La mia previsione è che durante il 2024 la tendenza rimarrà invariata, almeno per quello che riguarda la prima parte dell’anno”.