Azimut Benetti è, da quasi vent’anni, il primo gruppo nautico mondiale per ordini effettivi. Le sue scelte sono sempre più orientate al‘su misura’ per offrire all’armatore “il suo castello sul mare”. Le relazioni con i brand dell’arredo riguardano perlopiù i mega yacht
Da diciannove anni, Azimut Benetti occupa la prima posizione nella classifica mondiale delle aziende nautiche stilata dal magazine inglese Boat International, che monitora l’andamento del settore degli yacht sopra gli 80 piedi calcolato in base agli ordini effettivi. La conferma di una leadership resa possibile dai 97 progetti (+26%) gestiti nel 2018 dal gruppo di Avigliana (Torino) è arrivata alla vigilia di un momento importante per la società: quello del cinquantenario dalla fondazione, risalente al 1969. Il gruppo presieduto da Paolo Vitelli, affiancato dalla figlia e vice presidente Giovanna Vitelli, si è presentato all’appuntamento dei 50 anni di storia con un valore della produzione in forte aumento: il 2018/19 è infatti stato chiuso oltre i 900 milioni di euro, +10% sull’esercizio precedente, e il buon andamento è certamente il risultato della ripresa generale del settore, ma anche e soprattutto della bontà delle scelte compiute dopo l’esplosione della crisi del 2008, quando si è concretizzato quello che Giovanna Vitelli definisce, relativamente agli interni delle imbarcazioni, come: “Un cambio di passo, impresso per svecchiare un linguaggio stilistico che rappresentava l’eredità degli anni opulenti, penso agli Ottanta e Novanta della nautica italiana, caratterizzati da una sovrabbondanza di preziosità. Il percorso che abbiamo avviato, da pionieri, ci ha portato a un lusso fondato non più sull’ostentazione di una massa di materiali preziosi, bensì sulle forme dell’architettura”.
UNA FORTE ARCHITETTURA
L’attività del gruppo Azimut Benetti, composto da sei cantieri di proprietà e da due brand ciascuno con le proprie specificità – Azimut Yachts, che costituisce la divisione dedicata agli yachts fino ai 24 metri, e Benetti, che realizza megayachts ovvero imbarcazioni dai 24 metri in su – ha determinato il coinvolgimento di architetti talvolta specializzati e talvolta estranei al mondo nautico. Tra questi, merita certamente una menzione il rapporto consolidato con Achille Salvagni che, provenendo dal mondo residenziale, è stato fautore di una notevole ventata di novità: il brand Azimut ha affidato a lui lo sviluppo della linea dai 60 piedi in su. “Salvagni è il nostro Giorgio Armani – afferma Giovanna Vitelli – perché ha creato una cifra stilistica tale da indurre il cliente a scegliere Azimut in quanto si riconosce in quel progetto, si identifica in quello stile sofisticato. La collaborazione con lui è ormai decennale. Poi è naturale che il cliente abbia uno spazio autonomo nella scelta degli arredi, ma il progetto di Salvagni è vincente perché alla base c’è un pensiero architettonico forte. E allora la decisione di inserire un certo divano, una lampada o un altro accessorio a bordo, rappresenta un elemento estetico che integra una base vincente identificabile nella scatola architettonica dell’imbarcazione”.
Il tutto avviene secondo una logica molto fedele al mondo degli yacht: quella del custom made. “Ci rivolgiamo a una clientela di nicchia, che attraverso questo oggetto vuole esprimere se stessa e il proprio gusto”, racconta la vice presidente del gruppo. “Infatti, i tempi di realizzazione sono paragonabili a quelli di un palazzo in epoca antica. Per l’armatore, è come possedere un castello sul mare, creato per godersi il tempo libero ma anche per ricevere persone a bordo e, in alcune aree del mondo, per promuovere il proprio business. Proprio per questo, il concept che sta alla base è simile a quello di un abito realizzato su misura, opera di artigiani specializzati in grado di offrire una preziosità che non si può facilmente acquistare”. È il concetto del ‘costruito attorno a te’, applicato su spazi che vengono utilizzati al millimetro in un contesto architettonico nel quale grandi curve, finestrature e aperture devono rimanere protagoniste, perché con il tempo si è imposta sempre più la tendenza di imbarcazioni concepite come aree relax e lounge con saloni collegati a piscine a sfioro sul mare: è il caso del 40 metri Oasis a marchio Benetti, il cui lancio è previsto per l’inizio del prossimo anno con la firma dello studio newyorchese Bonetti Kozerski. “Interni ed esterni sono pensati assieme, affinché questi due mondi possano coniugarsi e valorizzarsi a vicenda, dando vita a una meravigliosa terrazza sul mare”.
INTERNI CUSTOM MADE
Nei progetti gestiti da Azimut Benetti c’è poco spazio, in particolare nell’ambito yachts, per i mobili da catalogo, perché la maggior parte degli interni è un custom made affidato ad artigiani specializzati. Qualche possibilità in più riguarda il mondo dei megayachts, dove gli spazi si ampliano e quindi si riduce l’urgenza di customizzazione totale. Se dunque esistono collaborazioni consolidate con fornitori di tessuti e materie prime, nell’ambito del mobile i rapporti sono più limitati. Tra i brand dei materiali, Vitelli cita due esempi virtuosi. “Dedar – racconta – non si limita a darci i campionari da cui scegliere i singoli articoli, ma studia con noi e con l’architetto di turno il progetto dell’imbarcazione prossima al lancio e ci propone tutta una serie di possibili abbinamenti, in base al gusto del committente. Il risultato finale può variare dal lusso al minimal. Un rapporto simile è stato creato con Alpi, azienda leader nel mondo del legno e dei materiali di design: anche in questo caso, lo studio della barca parte assieme a loro”. Quanto ai mobili, Vitelli si sofferma sulle collaborazioni con Paola Lenti e con Luxury Living Group. “Paola Lenti ci segue molto anche nello studio di materiali per esterni che abbiano una resistenza specifica per l’utilizzo in mare. Sa combinare una cifra stilistica molto particolare con una grandissima capacità tecnologica, che è in grado di fare la differenza. Con Luxury Living Group abbiamo realizzato alcune grandi imbarcazioni con gli interni di Fendi Casa e degli altri loro marchi, progetti nei quali la società ha dimostrato di saper lavorare molto bene a quattro mani e senza eccessive lungaggini in fase decisionale. La capacità di fare il ‘su misura’ per la nautica non è poi così frequente tra i gruppi dell’arredo e quando c’è, rappresenta un valore aggiunto”. Anche nel mondo Benetti, il senso della collaborazione non si fonda sulla volontà di connotare l’imbarcazione con lo stile del brand di arredo. “Di fatto, si sceglie un oggetto di design perché sia inserito a bordo in un contesto studiato e strutturato”.
MEGAYACHTS A LIVORNO
L’ultimo investimento legato alla customizzazione riguarda il cantiere Benetti di Livorno, oggetto di uno stanziamento di circa venti milioni di euro per la realizzazione di megayachts oltre i 100 metri di lunghezza. Il primo è andato in consegna durante l’estate e altri due sono in fase conclusiva. “Tre barche di queste dimensioni varate in meno di 100 giorni rappresentano qualcosa di unico non solo nella storia di Benetti, ma anche nella storia italiana”, conclude Giovanna Vitelli. “È per noi un motivo di orgoglio, poiché ci permette di entrare in una nicchia finora presidiata da cantieri nordeuropei. Ci auguriamo di farne tante altre, per noi e per tutta la filiera italiana dell’arredo, perché questi megayachts diventano contenitori di eccellenza del made in Italy”.