L’economia italiana è fatta di aziende che vanno bene e di cui si parla poco, nonostante presentino numeri importanti. Alpi, fondata nel 1919, ne costituisce un esempio. L’azienda di Modigliana (Romagna), specializzata nella produzione di superfici decorative in legno, occupa cinquecento addetti in Italia, di cui quattrocento impegnati in produzione, e più di millecinquecento in Camerun, dov’è presente dal 1975 inizialmente come società di estrazione e lavorazione del legname per poi, dagli anni Ottanta, diventare operatrice forestale dopo aver ottenuto importanti licenze dal governo di Yaoundé. “Il 60% del nostro fatturato dipende oggi dalle operazioni avviate in Africa e il restante 40%, quella caratterizzata dal maggior valore aggiunto, dall’Italia” afferma il CEO del gruppo, Vittorio Alpi.
Il 2015 di Alpi si è chiuso con un incremento del 10% sull’esercizio precedente, a circa 60 milioni di euro, generati per l’80% dall’export. I primi quattro mesi 2016 stanno facendo segnare un ulteriore +15% grazie allo sforzo commerciale compiuto dal gruppo per sostenere le vendite e al peso del contract come principale driver della crescita. Tra gli ultimi progetti consegnati spicca la fornitura di pavimentazioni e pareti per la Naval Academy militare americana. L’Italia resta il primo mercato di destinazione delle superfici in legno realizzate da Alpi, con il 20% del totale venduto, davanti agli Stati Uniti; le vendite complessive dipendono per il 50% dall’Italia e per la restante metà dal resto del mondo. I mercati più dinamici quest’anno sono l’Italia, per effetto della ripresa in atto, gli Stati Uniti e gli Emirati Arabi, dove Alpi ha recentemente assoldato un area manager.
Lo sviluppo dell’azienda intanto procede nella direzione dell’incremento qualitativo e delle collaborazioni con designer come il duo femminile svedese Front, composto da Sofia Lagerkvist e Anna Lindgren, che hanno firmato alcune delle novità presentate alla settimana milanese del design. Un’altra collaborazione avviata da Alpi è quella con Piero Lissoni, di cui Vittorio Alpi si dice particolarmente soddisfatto: “Lissoni ci ha chiesto l’impossibile, ponendo molto in alto l’asticella in fase di realizzazione delle sue idee, e noi siamo riusciti ad accontentarlo”. Intanto il gruppo cresce senza necessità di ricorrere a investitori esterni. “Stiamo bene così, siamo vicini al traguardo dei cent’anni di storia e cresciamo in maniera organica, la società è ben capitalizzata, non abbiamo in mente mutamenti nell’assetto” conclude l’amministratore delegato.