Assolegno, associazione di FederlegnoArredo, ha lanciato la ‘Borsa italiana del Legno‘, per mettere insieme le filiere anche per la produzione di case in legno. Un passo significativo in un momento in cui le quotazioni internazionali del legno hanno registrato un balzo tra il 30 e il 60%, a seconda delle tipologie. Oggi l’85% del legno utilizzato in Italia, per costruzioni e per energia, arriva da fuori confine. Il passo è l’attuazione della strategia forestale per il Paese che nasce dalla legge forestale italiana del 2018. “Nel quadro di quanto previsto dal Testo unico forestale nazionale, vogliamo agevolare insieme lo sviluppo di filiere locali basate sulla lavorazione e il commercio della materia prima legnosa, in particolare in quelle aree economicamente e socialmente più complesse come quelle alpine e appenniniche, dove vi sono 11 milioni di ettari di bosco, promuovendo l’uso del legno quale materiale sostenibile, rinnovabile ed elemento centrale nel contrasto al cambiamento climatico, nel rinnovamento del comparto edilizio – spiega Marco Bussone, presidente nazionale Uncem – Possiamo così definire forme continuative di collaborazione sui temi di comune interesse per la gestione dei territori e delle aree montane, investendo risorse in attività progettuali condivise, operando nel quadro del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza, attuando il Green New Deal attraverso delle Green Communities sulle quali le aree montane italiane sono già avviate”.
L’obiettivo è anche di valorizzare le zone montane e favorire le attività produttive in un Paese che conta su 11 milioni di ettari di boschi, un terzo dell’intera superficie. Protagonisti dell’iniziativa sono FederlegnoArredo e Uncem, Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani, con lo scopo di attivare forme di sinergia e agevolare le relazioni con tutte le realtà presenti sul territorio montano nazionale. Un impegno che nasce da un obiettivo comune legato alla materia prima legno, nel segno della conservazione e valorizzazione della biodiversità e del territorio nelle aree montane e di modelli di sviluppo sostenibili in una logica di filiera. “Dobbiamo continuare a promuovere una cultura del bosco fondata sulla gestione e non sull’abbandono, e la collaborazione con Uncem va in questa direzione – commenta Sebastiano Cerullo, direttore generale di FederlegnoArredo -. Il nostro auspicio è che sia da stimolo per mettere al centro il bosco italiano e le imprese di trasformazione del legno nazionale, materiale principe dell’industria dell’arredo, avviando progetti operativi integrati al contesto ambientale, paesaggistico, sociale ed economico. La linea di azione sarà lo sviluppo di filiere locali basate sulla lavorazione e il commercio della materia prima legnosa, nell’ottica di sostenere aree economicamente e socialmente fragili, attraverso la promozione dell’uso del legno quale materiale sostenibile, rinnovabile ed elemento centrale nel contrasto al cambiamento climatico”.