Berlino si conferma una delle più dinamiche e cosmopolite città europee dove fioriscono start up del settore hi tech e la popolazione è sempre più internazionale (su circa 4,4 milioni di abitanti, quasi un milione sono stranieri). In questo contesto di crescita economica rapida, dove il Pil nel 2017 ha segnato un +4,7%, investitori nazionali ed esteri puntano sul mercato immobiliare.
Secondo i dati di Scenari Immobiliari, riportati dal Sole 24 Ore, il mercato immobiliare della città registra numeri in crescita su tutti i fronti: i volumi degli investimenti, l’attività di sviluppo urbano, la costante salita dei prezzi e dei canoni di locazione. “Alla fine del 2017, sebbene fossero stati rilasciati circa 24.800 permessi di costruzione, solo circa 15.700 appartamenti sono stati realizzati, il che equivale a circa l’1% dello stock esistente. Un’offerta che non riesce a soddisfare la domanda che, anno dopo anno, è in continua crescita”, spiega Mario Breglia il presidente di Scenari Immobiliari al quotidiano finanziario.
Ad esclusione del 2016, quando l’aumento dei prezzi delle case è stato del 6,4%, dal 2013 ad oggi ogni anno i prezzi della città sono aumentati sempre a due cifre, da un minimo del 10 ad un massimo del 14,6 per cento. Quest’anno, secondo i dati di Scenari Immobiliari, i prezzi in alcuni distretti hanno segnato crescite superiori al 10%, come ad esempio a Charlottenburg (+12,5%), Reinickendorf (+16,7%) o Spandau (+15,3%). Il prezzo medio di vendita in città è di circa 3.700 euro al metro quadro, con punte massime che superano i 13mila euro al metro nei quartieri più di pregio della città: Charlottenburg e Mitte.
Buoni ritorni per gli investitori: acquistare per affittare
Secondo gli addetti ai lavori, riporta il Sole, la città avrebbe bisogno ogni anno di consegnare almeno 20mila appartamenti nuovi. Solo nel segmento “prime” i volumi di scambio nel 2017 hanno generato più di 5,2 miliardi di euro con una crescita media dei prezzi a due cifre. Gli investimenti nazionali ed esteri nell’ultimo anno sono aumentati del 27%, per un volume totale di oltre 3,8 miliardi di euro, e la tendenza è acquistare per affittare e non per rivendere nel breve periodo.
A differenza di quanto accade in Italia, in Germania l’asset residenziale offre buoni ritorni agli investitori: a Berlino ci sono circa due milioni di appartamenti e di questi oltre il 70% sono di proprietà di soggetti privati, istituzionali e pubblici. Oggi circa il 18% delle case affittate sono di proprietà di società locali attive nel social housing, un altro 12% delle cooperative e il restante 70% di investitori istituzionali come fondi pensione, banche, compagnie di assicurazione e società a capitale privato.
Le previsioni per il residenziale
In termini generali, considerando sia i prezzi delle nuove residenze che di quelle esistenti, il consuntivo 2018 si chiuderà con una nuova crescita del 12,7 per cento. secondo gli operatori, almeno sino al 2023 non si prevedono segnali di inversione del ciclo positivo. Secondo i principali operatori locali i prezzi delle abitazioni cresceranno ancora almeno di 30 punti percentuali dal 2019 sino alla fine del 2020.