Con un progetto di recupero firmato dallo studio Migliore+Servetto Architects, che ripensa gli ambienti già interpretati da Alessandro Mendini, il gruppo dell’illuminazione guidato da Andrea Citterio, Auralis, apre uno spazio dedicato alla cultura della luce in via San Damiano a Milano.
Il polo, che raggruppa i brand Penta, Castaldi e Arredoluce, ha un fatturato consolidato che si aggira intorno ai 20 milioni di euro e fa parte di Elite, il private market del Gruppo Borsa Italiana oggi parte di Euronext, che ha come prospettiva il progetto di quotazione in Piazza Affari nell’arco dei prossimi tre anni.
Obiettivo del nuovo Auralis Space è offrire un’esperienza immersiva ad architetti, lighting e interior designer fra le collezioni di indoor design contemporaneo di Penta, i sistemi tecnico-architetturali per l’outdoor di Castaldi e le riedizioni dei lavori di grandi maestri, come Gio Ponti, Castiglioni e Angelo Lelii, di ArredoLuce.
“Il progetto è nato in fase di cantiere, dopo aver scoperto gli interventi che erano stati fatti quasi dieci anni fa per questo spazio da Alessandro Mendini – raccontano gli architetti Mara Servetto e Ico Migliore -. Siamo partiti dal tema degli incroci con l’obiettivo di riportare alla luce elementi storici e culturali, di esaltare il lavoro del grande maestro integrandolo con elementi tecnologici e nuovi materiali, per creare un ambiente unico e straordinario”.
Nel progetto di recupero dello spazio è ancora visibile l’intreccio disegnato da Alessandro Mendini che definisce l’elemento reticolare della scala. Questo segno grafico dalla forte valenza architettonica è stato reinterpretato nel rosso tipico di Migliore+Servetto Architects.
“Storia e creatività, design e tecnologia si intrecciano negli ambienti di Auralis Space per raccontare attraverso le collezioni delle nostre aziende, il payoff Limitless Lighting, che incarna la volontà di Auralis, di porsi come apripista nella ridefinizione del comparto dell’illuminazione – commenta Andrea Citterio, Ceo di Auralis – e, nello stesso tempo, di farsi promotore della cultura della luce come strumento per migliorare la qualità della vita delle persone”,