Estel anticipa i dati finanziari 2021, in attesa della chiusura del Bilancio, che la vedono attestarsi a 66,5 milioni di euro di ricavi dei quali il 30% di export, un utile netto di 4,5 milioni e un Ebitda all’11%. Nel 2020 aveva messo a segno ricavi per 78 milioni, mentre nel 2019 per 55 milioni. “La performance è figlia di un’annata buona – esordisce il vicepresidente Massimo Stella -, i risultati altalenanti sono per noi la norma in quanto legati a particolari super-commesse la cui durata spazia da uno a tre anni. Il 2021 ha visto, infatti, l’esaurimento di una commessa avviata nel 2020. Solo per farle un esempio, quando avevamo vinto la gara per l’headquarter Apple eravamo arrivati a 120 milioni“.
Il mondo dell’arredo da ufficio, con l’introduzione dello smartworking per la pandemia, sta vivendo una fase di contrazione che l’azienda è, però, riuscita a contenere “grazie al mercato italiano che nel 2021 ha registrato il maggiore sviluppo per noi”, afferma l’imprenditore che prosegue illustrando la strategia di diversificazione dei segmenti di prodotto portata avanti con l’acquisizione dell’azienda di arredo casa Presotto, che realizza un fatturato di 13 milioni di euro, concretizzatasi ufficialmente dal 1° marzo 2022 ma già avviata dal 1° dicembre 2021. La proposta di Estel Group affianca, così, l’arredo ufficio a brand Estel, l’arredo casa a marchio Presotto e l’accessoristica di lusso per la casa con Arte&Cuoio.
Obiettivo del gruppo, oggi, è sviluppare la nuova integrazione di Presotto mantenendo il brand indipendente: “Presotto continuerà a sviluppare prodotti per la casa, come presentato in occasione dell’ultimo Salone del Mobile – spiega Stella -. Vogliamo che rimanga 100% retail, distribuita attraverso agenti e rivenditori sia Italia che all’estero, che rappresentano rispettivamente il 60% e il 40% delle vendite, per poi riportarla anche nel contract residenziale in connubio con Estel“. Per Estel, invece, la distribuzione è all’80% diretta, tramite filiali e venditori propri, formati adeguatamente, che si rivolgono ad aziende di diverse dimensioni: “Ci definiamo specialisti dello ‘space planning’ aziendale, ponendoci con un approccio consulenziale. Il nostro obiettivo è proporre un layout in grado di migliorare le performance lavorative“.
Analizzando l’anno in corso, i primi cinque mesi stanno evidenziando una ripresa del comparto ufficio, “stanno funzionando bene i nostri investimenti nel mercato americano“, chiosa l’imprenditore. “Abbiamo creato la Estel America Inch. che sta cominciando a dare frutti anche grazie al fatto che questo mercato non sta risentendo della difficile congiuntura economica“. Oltre al Nord America, performano bene anche le altre aree di sviluppo del gruppo, quali Medio Oriente e Spagna, seguite in modo minoritario da altri Paesi europei.
Diverso il discorso per l’Asia, che rappresenta ancora una piccola percentuale per il Gruppo Estel che, a Shanghai, aveva firmato, nel marzo 2021, un accordo pluriennale con il gruppo asiatico Aurora per sbarcare sul mercato cinese. “Il progetto è partito bene e ha tenuto fino a febbraio, poi c’è stato un inevitabile blocco dovuto al nuovo lockdown pandemico imposto su quei territori, che ne stanno uscendo solo ora. Il mondo è asincrono, speriamo che finalmente ripartano anche loro“.
Nei prossimi tre-quattro anni, il gruppo vuole raddoppiare il valore di Presotto, mentre per il marchio Estel sta spingendo sui prodotti a parete e sulle isole da ufficio come le ‘collaborative room’, “proposte in alluminio che seguono il settore construction che si conferma trainante per l’economia – conclude Stella -. Nell’ottica di realizzare building da utilizzare in maniera ibrida, non solo office”.