Stima di chiudere l’anno in corso oltre i 30 milioni di euro di fatturato, Ritmonio, in crescita di circa il 27% sul 2020, anno in cui, nonostante la pandemia, ha comunque messo a segno un +2% a 24,5 milioni. “Già dagli ultimi mesi del 2020 abbiamo registrato una ripresa”, esordisce Luca Ritmonio amministratore delegato dell’azienda di famiglia del vercellese per la quale l’export rappresenta circa metà del fatturato con un picco del 60% per la divisione Factory e un 40% per la divisione Bath&Shower. “Con la Factory – prosegue l’AD – ci rivolgiamo al B2B da oltre 70 anni producendo valvole di sicurezza e di componentistica in ottone, acciaio inox, alluminio e rame mentre con la Bath&Shower ci dedichiamo alla progettazione di rubinetterie e accessori per l’ambiente bagno”.
L’azienda, che nell’ultimo anno ha investito il 10% del fatturato in macchinari di ultima generazione e intende ampliare la propria capacità produttiva, punta molto sulla ricerca di prodotto alla quale destina fondi per “proporre al mercato prodotti sempre interessanti”. Il processo di innovazione aziendale sta coinvolgendo anche l’infrastruttura informatica con l’obiettivo, spiega Ritmonio, di “abbattere i costi e ottimizzare le perfomance”.
Uno sviluppo che per Ritmonio deve rispettare criteri di sostenibilità: dalla selezione dei materiali ai processi produttivi volti a ridurre l’inquinamento, fino alla scelta degli imballaggi e al risparmio energetico, in nome di un’economia circolare.
Guardando al futuro, l’azienda mira a consolidare e ampliare i mercati in cui è già presente, tramite area manager, ma sono allo studio anche piani di espansione in altri mercati oltreoceano, dove per costruire una presenza strutturata “sono richieste tempistiche più dilatate, anche a fronte della necessità di preparare certificazioni ad hoc“, spiega l’imprenditore che non esclude, a lungo termine, un possibile debutto con punti vendita diretti.