Il made in Italy sta attraversando un periodo di discontinuità in cui la sua dimensione identitaria in eccellenza di prodotto non basta più e si fa sempre più essenziale la progettazione di esperienze. È la riflessione di Giuliano Noci, prorettore del Politecnico di Milano che, intervenuto sul palco di Palazzo Mezzanotte in occasione del 7° Pambianco – Interni Design Summit, richiama l’attenzione dei presenti su quanto si sia spostato il focus dal prodotto al cliente. “Bisogna trasformare la funzione di utilità del prodotto in un sistema che garantisca comfort all’ambiente“, afferma.
Il mondo dell’arredo, come tutti i settori industriali, andrà incontro, secondo Noci, a una logica di profonda polarizzazione tra coloro che affrontano logiche di economie di scala di iperstandardizzazione (grandi volumi) e coloro che mirano a una logica ‘premium’. “Qui si trova la chiave del futuro delle imprese italiane a patto che si consideri il cambiamento dell’oggetto del progetto e del valore della catena del progetto. Avremo a che fare sempre più con la progettazione di esperienze“.
L’architetto dovrà quindi integrare le sue competenze con conoscenze in ambito aziendale: “Serviranno designer di esperienza per i quali la conoscenza del mercato sarà fondamentale“.
Il punto di vista che suggerisce Noci consiste nel considerare come bisogno del cliente non tanto il prodotto in sé quanto l’esperienza che vuole ottenere attraverso l’oggetto. “Il prodotto diventa uno strumento per far vivere un’esperienza e al meglio uno spazio – spiega il prorettore – e per farlo serve conoscere il contesto d’uso e l’expertise del futuro proprietario“.
A livello di organizzazione aziendale, dopo aver espresso alcune perplessità sull’opportunità di mantenere a tutti i costi family ownership nel settore arredo – “non è scontato che la managerializzazione resti in mano ai familiari” – Noci ha indicato come sempre più necessari, integrazione e cross disciplinari, non quindi ‘product specialist’ ma ‘shift customer service specialist’. Inoltre, serviranno configurazioni dinamiche per gli spazi abitativi supportate dal mondo digitale. Al di là delle competenze, secondo Noci, serve cultura e formazione.
Il Politecnico, in questo senso, promuove e lavora sull’interdisciplinarità collaborando con le facoltà di medicina e agroalimentare, tra le altre, e attivando partnership con imprese italiane e internazionali, solo per citarne alcune Eni, Vodafone, Lamborghini ed Airbnb.