“Non perdiamo quello che abbiamo imparato nelle esperienze precedenti: restiamo aperti in filiera e peseremo di meno sull’economia del Paese”. È la linea del neo presidente di FederlegnoArredo Claudio Feltrin, di fronte alle misure che impongono il lockdown in alcune regioni del Paese e che rischiano di mettere di nuovo a dura prova il settore dell’arredo italiano dopo il rimbalzo dei mesi estivi da parte dell’arredamento per la casa.
Il presidente della trevigiana Arper è stato eletto nei giorni scorsi nuovo presidente di FederlegnoArredo, la Federazione italiana che rappresenta le aziende del settore legno-arredo che rappresenta 73mila imprese e 311mila addetti, con un fatturato che, nel 2019, ha raggiunto i 42,5 miliardi di euro. L’Assemblea generale ha così confermato il voto di designazione del 15 settembre scorso. Membro dal 2014 del Consiglio direttivo di Assarredo e presidente dal 2017, è anche membro del Consiglio di amministrazione di Federlegno Arredo Eventi SpA e da presidente di FederlegnoArredo per il quadriennio 2020-2024 raccoglie il testimone di Emanuele Orsini.
“La prima cosa che ho fatto dopo le elezioni – racconta Feltrin a Pambianco Design – è stata mandare una lettera al premier Giuseppe Conte spiegando quali siano caratteristiche della nostra filiera e cercando di evidenziare come sia logico mantenere aperte sia la produzione, sia i negozi e anche il servizio dei montaggi dei prodotti venduti nei punti vendita. Il nostro comparto – aggiunge – è a bassissimo contagio perché gli spazi industriali sono molto ampi e i negozi impiegano pochi addetti, quindi l’occupazione per metro quadro è bassa. Inoltre è possibile lavorare su appuntamento. Basta, anzi, renderlo obbligatorio. Anche l’assemblaggio è composto da poche persone. Tutte queste persone seguono protocolli ben precisi e, difatti, fino ad ora abbiamo registrato una bassa contagiosità negli appuntamenti”. “C’è da aggiungere, poi, che secondo l’ultimo rapporto della Banca d’Italia, le famiglie italiano hanno aumentato la propensione al risparmio. Restando in casa nello scorso lockdown molte famiglie hanno riflettuto sulla possibilità di cambiare arredamento e i risultati li abbiamo visti una volta riaperto il Paese dopo il lockdown. Se mettiamo insieme questi elementi dobbiamo farne tesoro e per questo il mio invito è di non perdere quello che abbiamo imparato nelle esperienze precedenti. Mantenendo la filiera aperta possiamo pesare di meno su economia paese”.
Cinque i punti fondamentali del programma. Prima di tutto sostenibilità e accesso alle risorse che rappresenta la chance di ripresa nello scenario post-Covid facendo leva sulla nuova generazione di consumatori sensibili al tema ambientale. Tra i temi caldi anche la creazione di un network di filiera, la formazione delle competenze, la collaborazione con soggetti che agevolino l’innovazione sia di prodotto che di processo, la digitalizzazione ed evoluzione conseguente del modo di fare impresa, per preparare le aziende ad affrontare i rapidi cambiamenti in atto, compreso il sistema di fare fiere. A questi si aggiunge un nuovo modello di governance della Federazione che abbia come obiettivo principale l’efficienza quale strumento indispensabile per rispondere al meglio alle esigenze delle imprese. Ultimo tema, ma non per importanza, è quello del Salone del Mobile, inizialmente slittato al prossimo aprile e sul quale non c’è ancora ufficialmente una indicazione certa. “Non sta me dirlo ma il presidente Claudio Luti e il suo staff stanno lavorando per trovare la miglior soluzione insieme agli stakeholder”, conclude Feltrin.