Dati in crescita per Progetto Fuoco, la manifestazione biennale del comparto impianti e attrezzature per produzione di calore ed energia da combustione a legna che si tiene in questi giorni a Verona (24-28 febbraio). Il numero di espositori è salito a 750, +15% rispetto al 2014, con un ampliamento di circa 20 mila metri di superficie espositiva e con presenze di aziende da 37 Paesi.
Tali cifre confermano la bontà del progetto “indipendentista”, lanciato nel 1999 e giunto alla decima edizione, dai protagonisti di questo comparto, fatto non solo di stufe e caminetti, ma anche di maxi-impianti (con applicazioni in ambito agricolo, industriale e alberghiero) e che sentiva la necessità di un evento autonomo per distinguersi dalle manifestazioni legate all’arredamento o all’edilizia. È aumentata nel frattempo l’attenzione verso i contenuti di design e la riprova è arrivata mercoledì, giorno di inaugurazione della fiera, con la presenza a Verona dell’archistar Philippe Starck che ha presentato il suo primo progetto nel mondo fuoco, Speetbox, realizzato per il gruppo Seguin.
“In questi anni, Progetto Fuoco è cresciuto costantemente – spiega a Pambianco Design Raul Barbieri, direttore di Piemmeti, società che organizza la manifestazione – e Veronafiere ha creduto nella scommessa, investendo su un impianto di estrazione fumi che dà la possibilità, unica fiera in Europa, ai nostri espositori di far realmente funzionare le stufe e i camini. Tutto ciò, unito alla dimensione internazionale dell’evento, è stato apprezzato dai visitatori. Il settore è in salute, nonostante alcuni problemi di liquidità delle aziende medio/piccole, e a nostro avviso è cresciuto ancora poco rispetto alle potenzialità, perché il riscaldamento a legna è un’alternativa ecologica ed economica rispetto ai consumi di gas e combustibile fossile. Inoltre, è sempre più forte il legame con il design”.
Aumenta intanto la propensione all’export da parte delle aziende italiane, che si scontrano con un mercato interno in contrazione dopo anni di boom nell’investimento in stufe a legna e pellet da parte delle famiglie, diventato particolarmente elevato (con relativo ingresso di tanti piccoli produttori locali) a seguito della crisi del 2008 e del contemporaneo inasprimento fiscale in materia energetica: basti pensare che l’Italia rappresenta oltre il 50% del mercato europeo delle stufe in pellet e che sono 6,3 milioni i sistemi di riscaldamento a biomasse installati nel nostro paese. Il mercato a cui puntano gli italiani è soprattutto l’Europa, dove controllano già una quota del 35% sulle vendite complessive (1,8 milioni l’anno) di apparecchi domestici a legna e pellet, ma si stanno aprendo prospettive un po’ ovunque e non soltanto nei paesi freddi.
Progetto Fuoco si chiude domenica con attese di incremento nel numero dei visitatori, che nel 2014 furono circa 75 mila, di cui 9 mila stranieri.