Caleffi Hydronic Solutions ha acquisito Cristina Rubinetterie. L’accordo ha finalità sinergiche ma risponde anche alla volontà di investire nel territorio di Novara. Parla il DG Daniele Mazzon.
Il business non è tutto. Alla base dell’operazione che ha portato all’ingresso di Cristina, marchio specializzato in rubinetteria di design, nel gruppo Caleffi Hydronic Solutions, realtà leader nell’ambito della componentistica, c’è anche una ragione di appartenenza territoriale. “Proprio così”, spiega a Pambianco Design il direttore generale di Cristina Rubinetterie, Daniele Mazzon, “Caleffi è nata nel 1961 a Gozzano, a pochi metri dalla sede dove Cristina operava dal 1949. I due fondatori erano legati da un rapporto di amicizia. Da allora le aziende sono cresciute, ma lo hanno sempre fatto investendo nel territorio”. Il gruppo sorto dall’acquisizione conta circa 1.350 addetti, con un giro d’affari consolidato di 350 milioni di cui 300 generati da Caleffi e 50 da Cristina, e per l’80% opera nel Novarese. Quanto al business, le ragioni strategiche alla base dell’accordo sono duplici. Da un lato, Caleffi ha voluto diversificare il rischio d’impresa entrando in un settore nuovo ma non del tutto sconosciuto, essendo a valle della filiera; dall’altro, i cicli produttivi delle due realtà sono simili e potranno pertanto emergere delle sinergie negli acquisti di materie prime quali ottone e componenti plastici. Aggiungendo la volontà di ottenere altre sinergie in ambito commerciale, soprattutto laddove Cristina non fosse presente e Caleffi invece sì (e viceversa), il quadro del deal assume contorni più chiari rispetto alla possibile perplessità iniziale. Infine, per una società di medie dimensioni come Cristina, le “nozze” con Caleffi rappresentano l’occasione per disporre di maggiori risorse che saranno utili e necessarie per lo sviluppo internazionale del brand. Anzi: dei brand, visto che Cristina opera nel mercato non soltanto con Cristina Rubinetterie ma anche con Silfra, marchio specializzato in prodotti a miscelazione elettronica.
I piani della nuova gestione, affidata a Mazzon, partono dalla conferma dell’identità di marchio e di prodotto. Il neo direttore generale ha immediatamente annunciato che la rete distributiva e commerciale Italia di Cristina resterà indipendente da quella di Caleffi e che c’è una continuità strategica tra la ‘vecchia’ e la ‘nuova’ proprietà. “Cristina è nota per l’alto livello dei suoi prodotti, che tali resteranno come del resto è alta la qualità riconosciuta a Caleffi nel suo ambito operativo. Quanto a Silfra, ha tutte le opportunità per riuscire a crescere nel mercato di appartenenza. La qualità delle soluzioni offerte da Cristina e Silfra dipende anche dall’aver mantenuto all’interno l’assemblaggio e i test sul prodotto finito e non ci saranno cambiamenti”. L’evoluzione prevista riguarda lo sviluppo internazionale, che potrebbe prendere spunto da un felice precedente: l’ingresso da parte di Cristina, negli anni ‘90, nel capitale di un distributore francese, Ondyna, con cui è cresciuta gradualmente e che oggi vale circa 20 milioni di euro. “È presto per parlare di nuove acquisizioni – precisa Mazzon – perché siamo ancora nella fase dello screening, ma in futuro ci guarderemo attorno e l’espansione distributiva è tra le nostre priorità. Escluderei invece operazioni in ambito produttivo, perché disponiamo di una realtà organizzata e strutturata anche per gestire un aumento dei volumi”. Cristina è presente a Milano con uno showroom in via Pontaccio, per il quale Mazzon ha obiettivi di potenziamento. “È stata un’iniziativa assolutamente giusta, quella avviata dalla precedente proprietà, perché ha offerto visibilità in una città di richiamo internazionale per il design e ci ha portato tanti contatti di alto livello. In futuro, organizzeremo eventi periodici all’interno dello spazio, per far sì che possa diventare un punto di riferimento per i professionisti del nostro settore, un luogo dove hanno il piacere di tornare”. E in attesa del Salone 2018, Cristina scalda i motori con la presentazione a Cersaie della nuova serie Italy, collezione di rubinetteria con alla base due anni di studi e investimenti nell’intento di creare un link tra classico, contemporaneo e moderno, rilanciando contemporaneamente con il restyling della serie Quadri, denominata Quadri S, e introducendo una serie di nuovi prodotti a marchio Silfra. Una particolare attenzione sarà posta ai contenuti green dell’azienda, che è associata a Green Building Council Italia. “Siamo molto attenti agli aspetti ambientali. Abbiamo investito nel riciclo delle acque utilizzate per i trattamenti galvanici, contenendo il più possibile le quantità destinate a perdere, e utilizziamo cartucce energy saving all’interno dei nostri prodotti, che permettono di ridurre il consumo d’acqua in base agli scatti del rubinetto. È un processo avviato e non ci fermeremo”.
di Andrea Guolo