Chiuso lo Yachting Festival di Cannes, e in attesa di Monaco Boat Show e degli appuntamenti successivi di Southempton, Barcellona, Fort Lauderale (Florida) e Amsterdam, tutti gli occhi sono puntati sul Salone Nautico di Genova che apre con numeri record.
Se i dati del quarto trimestre 2021 confermassero la fascia superiore di stima, l’industria italiana della nautica tornerebbe a toccare i livelli massimi di fatturato raggiunti nel biennio 2007/2008. Questo significa che potrebbe crescere fino a +28,8% e portarsi a un valore complessivo di 6 miliardi. Nella stima più prudenziale la crescita potrebbe essere +18,8% a 5,5 miliardi di euro. Con una media dunque del +23,8%, la crescita del comparto va molto oltre il rimbalzo post lockdown registrato dall’industria italiana. A presentare i numeri in occasione della prima giornata del 61esimo Salone Nautico di Genova, Stefano Pagani Isnardi, dell’Ufficio Studi di Confindustria. A spingere in particolare la crescita l’export della cantieristica, che nei primi sei mesi dell’anno ha toccato i 2,8 miliardi di euro, i portafogli ordini di superyacht, che per molti operatori coprono il prossimo triennio, e l’ottima performance dei comparti dell’accessoristica nautica e dei motori marini. Intanto, come evidenzia la nuova edizione del rapporto La Nautica in Cifre LOG, il fatturato globale dell’industria nautica si è attestato nel 2020 a 4,66 miliardi di euro, con una crescita pari all’1,36% per il comparto della produzione cantieristica, determinata dalla riapertura anticipata delle attività industriali. Una riapertura, sottolinea il rapporto, “ottenuta da Confindustria Nautica grazie all’attività di confronto con il Governo”. La componentistica (accessori nautici e motori marini) ha invece segnato nel 2020 una flessione media dell’8,7%, generata principalmente dagli effetti della chiusura delle attività produttive nei primi mesi di lockdown, derivanti dall’interruzione delle catene di approvvigionamento delle forniture e delle filiere logistiche connesse. Buoni i numeri sul fronte dell’occupazione: +2,4% gli addetti effettivi, che superano le 24.000 unità, e l’aumento del peso del contributo al Pil da parte dell’industria nautica, in crescita dal 2,22‰ al 2,37%. In calo invece il leasing che, nel periodo gennaio – luglio 2021, ha totalizzato 175 nuovi contratti dal valore di 136 milioni di euro (-57,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente). Il taglio medio delle operazioni si dimezza e si attesta a 777 mila euro. La stima di Assilea è che la riduzione, dovuta alla riforma del leasing voluta dalla Commissione Ue, farà perdere 40 milioni di gettito Iva. “L’industria italiana della nautica ha avuto una bilancia commerciale di quasi 3 miliardi di dollari, un valore che è il doppio di quello dei Paesi Bassi. Stiamo consolidando su 12 mesi una cifra di esportazioni che è enorme rispetto al passato e anche rispetto ad ogni altro record. E’ un momento magico per le esportazioni italiane ma anche per il valore aggiunto della nostra manifattura” sottolinea Marco Fortis (Fondazione Edison – Università Cattolica). Nei primi sei mesi dell’anno, tra i Paesi dell’euro, “l’Italia è quella con la crescita più forte non solo a livello di Pil, dove siamo più o meno alla pari con la Francia, ma soprattutto nella manifattura, con +11% di crescita acquisita nei primi sei mesi dell’anno”.