Dopo avere chiuso un 2021 con numeri in crescita, anche i primi mesi dell’anno in corso evidenziano performance più che positive per il settore. Che ora punta la prua dritta sulla sostenibilità.
Vento in poppa per la nautica che batte bandiera italiana. I numeri sono in crescita, grazie anche a un mercato che è fortemente improntato all’export e alla internazionalizzazione. Poco rilevanti ad oggi sul comparto le conseguenze del conflitto russo-ucraino, per due ordini di motivi: innanzitutto quello della nautica è un segmento che viaggia su tempi di consegna che possono raggiungere anche i tre anni. E il backlog conforta circa la possibilità di bypassare il momento difficile. In seconda battuta l’acquirente tipo russo è orientato su imbarcazioni superiori ai 100 metri che non sono esattamente il core italiano, e intanto si guarda alla nuova stagione dei saloni che sta per inaugurare con tanta fiducia.
A CONSUNTIVO FATTURATO COMPLESSIVO POTREBBE RAGGIUNGERE I 6 MLD DI EURO
“Il comparto della nautica da diporto – spiega il presidente di Confindustria Nautica Saverio Cecchi – è fiore all’occhiello del Made in Italy e una vera eccellenza a livello mondiale. Lavoriamo per dare continuità al suo sviluppo e al suo successo nel mondo”. E proprio in questo senso, “si conferma la forte propensione all’export del nostro settore, con un tasso di esportazione dell’86% della produzione nazionale di unità da diporto. Siamo leader mondiali nella produzione di superyacht, con oltre il 50% degli ordini globali, e nei settori delle imbarcazioni pneumatiche, della componentistica e degli accessori”. Addirittura, si può arrivare a parlare di “vero exploit di crescita dell’export della produzione cantieristica, che nell’anno scorrevole, terminato a ottobre 2021, ha toccato il massimo valore storico di 3 miliardi di euro (dati elaborati da Fondazione Edison). Le stime del nostro Ufficio Studi diffuse a Expo Dubai lo scorso marzo confermano una possibile crescita del fatturato globale del settore intorno a un valore di +23,8%, con un range di variazione del ±5%. Le ultime rilevazioni indicano che i dati definitivi di consuntivo 2021 (che saranno comunicati al Salone Nautico Internazionale di Genova a settembre) si attesteranno quasi certamente nella fascia superiore di stima con un fatturato complessivo che potrebbe così sfiorare la soglia dei 6 miliardi di euro, tornando ai livelli massimi già raggiunti nel biennio 2007/2008”.
MERCATO RUSSO RAPPRESENTA IL 6-8%
Rispetto al conflitto scoppiato in Ucraina, con tutte le ricadute, non soltanto umane, ma anche economiche in vari settori dell’industria europea, Cecchi chiarisce che per il comparto al momento la situazione non desta allarmi. “Sul tema della crisi ucraina – spiega infatti – Confindustria Nautica continua a seguire con attenzione e monitorare costantemente gli sviluppi della situazione, anche attraverso gli uffici di Confindustria nazionale e EBI – European Boating Industry, la federazione europea di settore. Allo stato attuale, non abbiamo registrato significative esposizioni con riferimento agli ordini delle commesse già in portafoglio dei cantieri, che prevedono consegne sino a tre anni. Il mercato russo rappresenta per noi circa il 6-8%, gli armatori che sono nella black list sono armatori di navi oltre i 100 metri, un tipo di cantieristica gestita in maniera prevalente e significativa nei Paesi del Nord come Olanda e Germania”.
A GENOVA PER FAVORIRE INCONTRO REALE TRA DOMANDA E OFFERTA
Ma intanto cresce l’attesa per la nuova stagione di manifestazioni fieristiche che tra Genova, Monaco e Cannes riporteranno l’attenzione sui cantieri e sulle prospettive future, con tutte le novità tecnologiche e di design. In particolare, “Il Salone Nautico Internazionale di Genova – assicura il presidente di Confindustria Nautica – sarà capace una volta di più di coniugare la solidità del passato e la visione del futuro. A Expo Dubai abbiamo lanciato la 62ª edizione, che si terrà dal 22 al 27 settembre. La manifestazione ha già all’attivo ben 61 edizioni, che costituiscono un patrimonio unico, capace di coniugare storia, conoscenza, competenza, saper fare, design, tecnologia, innovazione, ricerca, sviluppo e business. Il nostro Salone Nautico si è confermato anche nel 2021 un modello di evento all’avanguardia, efficace e concreto, che ha dato prova di forza e resilienza”. Insomma, tiene a evidenziare Cecchi, “un simbolo del Paese che reagisce, innova, investe e riparte. Vogliamo capitalizzare il grande lavoro svolto negli ultimi due anni nell’individuazione e messa a punto di strumenti e soluzioni organizzative, tecnologiche, di layout e di gestione, controllo e verifica, in ottica di sicurezza ed efficienza per continuare a rispondere alle esigenze di un mercato che continua a crescere e consentire l’incontro reale tra domanda e offerta e lo sviluppo del business”.
ACCELERAZIONE SU SOSTENIBILITA’, TRA NUOVI MATERIALI E END-OF-LIFE
Ora strategico e prioritario è concentrare tutte le attenzioni sul tema della sostenibilità: “noi come associazione di categoria dedichiamo ad esso attenzione, progetti ed iniziative ad hoc. In seno a Confindustria Nautica è attivo il Comitato Sostenibilità, coordinato da Barbara Amerio, presidente del settore Navi da diporto oltre 24 metri al quale partecipano rappresentanti di tutte le categorie merceologiche dei nostri soci. Negli incontri in programma sono invitati e coinvolti esperti, sulla base dei temi all’ordine del giorno, quali la ricerca e sviluppo di materiali innovativi e sostenibili, la digitalizzazione e l’end-of-life”. In questa prospettiva, Confindustria Nautica insieme alla sua società I Saloni Nautici ha istituito nel 2020 il Design Innovation Award, che giunge quest’anno alla sua terza edizione: “il Premio, dedicato alle novità esposte al Salone Nautico Internazionale di Genova, promuove e premia l’eccellenza della produzione italiana ed estera nell’ambito della nautica da diporto che si distingue, ogni anno, per ricerca, innovazione, qualità formale e tecnica, sostenibilità.
Il Premio è gestito in totale autonomia da Confindustria Nautica e I Saloni Nautici, ed è validato da una giuria tecnica e indipendente di esperti”.