Dopo una fase di ristrutturazione, Unopiù, storico marchio italiano dell’arredo outdoor, ottiene l’omologa di uscita dal concordato preventivo e presenta il nuovo corso che punta sull’e-commerce e sulla crescita internazionale. Chiuso il 2021 con un incremento del fatturato del 27% su base omogenea rispetto al 2020, l’azienda raggiunge l’Ebitda migliore degli ultimi 10 anni, e traccia la nuova rotta da percorrere, inaugurando la seconda fase del suo ‘Transformation Plan’, che traghetterà l’azienda verso un nuovo modello di business. L’obiettivo dichiarato è puntare sull’innovazione e superare i 50 milioni di ricavi entro 3 anni, segnando così un raddoppio rispetto ai risultati attuali. Nata nel 1978, Unopiù si mette alle spalle definitivamente una stagione non semplice. A sette anni dalla presentazione della domanda di concordato preventivo, infatti, il Tribunale di Roma ha emesso l’omologa che ne sancisce l’uscita. “Siamo molto felici di aver finalmente chiuso questo capitolo. Ringrazio i nostri azionisti, i miei collaboratori e l’avvocato Vittorio Muschitiello di Pirola Pennuto Zei & Associati per il duro lavoro e la resilienza. Ora siamo liberi di concentrarci sulla crescita futura”, dichiara Christian Rauch, CEO di Unopiù.
Già nel 2019, un anno dopo l’ingresso del nuovo management guidato da Rauch, Unopiù aveva registrato i migliori risultati degli 8 anni precedenti con ricavi per 22,8 milioni di euro. Il fatturato nel 2021 è cresciuto ulteriormente rispetto al 2020; l’Ebitda è tornato positivo. “Escludendo il fatturato degli showroom a marginalità negativa chiusi nel 2020, la crescita in termini omogenei è stata pari al +27%. Questi risultati – prosegue Rauch – sono stati possibili grazie a un rapido remix dei canali di vendita e alla crescita dell’e-commerce. Le vendite online hanno quasi raddoppiato il peso sul fatturato totale rispetto al 2019, pari a oltre il 20%, collocando Unopiù ai vertici del settore dell’arredo su tale parametro”.
Oggi Unopiù vende i suoi prodotti attraverso quattro canali: 10 negozi a gestione diretta (di cui 4 in Italia, 4 in Francia, 1 in Germania, 1 in Spagna), rivenditori, contract e una piattaforma di e-commerce. Le vendite fuori l’Italia già rappresentano i due terzi dell’attività e costituiscono il maggior potenziale di crescita futura, come ad esempio in Nord America o in Medio Oriente. Unopiù opera già nella digital economy con 10 siti e-commerce in Italia, Francia, Germania, Spagna, Svizzera, Austria, UK, USA ed uno dedicato al resto d’Europa.
Nonostante la crisi europea attuale, Unopiù è molto fiduciosa per il suo futuro. “Grazie alla nostra strategia chiara, al nostro impegno quotidiano e a investimenti strategici, stiamo trasformando Unopiù in un leader globale del settore” assicura il CEO Rauch. La maggior parte della crescita dei ricavi verrà dal business B2B e dall’e-commerce. La società si focalizzerà, in particolare, sulla Trasformazione Digitale che modernizzerà e rafforzerà ogni parte dell’azienda. Inoltre, un nuovo Retail Concept integrerà il mondo digitale con lo store fisico.
Questo format sarà inaugurato presto nelle maggiori capitali del design europeo. Unopiù darà anche vita a un dipartimento ‘Boutique Contract’, creato per sviluppare il business con il mondo dell’ospitalità e dei professionisti del mondo dell’architettura. “Ora, Unopiù cammina su basi solide. Possiamo concentrarci ancora di più sulla sua crescita sostenibile. L’uscita dal concordato, insieme a una situazione patrimoniale con zero debiti bancari in bilancio e agli straordinari risultati conseguiti, consente a Unopiù di tornare sul mercato con operazioni di finanziamento rivolte a imprimere un boost alla crescita” conclude il CEO.