“Nel corso dell’ultimo anno tutti noi abbiamo dovuto fare i conti con lo spazio che ci siamo scelti come casa: lo abbiamo vissuto come non avevamo mai fatto prima, lo abbiamo osservato, abbiamo sognato dei cambiamenti. Ci siamo resi conto che la casa, più di tutto, è il proprio nido e come tale è necessario che ci rappresenti in tutto e per tutto. Abbiamo anche sperimentato un estremo sentimento globale di solidarietà che ha unito la popolazione mondiale permettendoci di comprendere che siamo tutti vicini di casa e la vita di ognuno dipende da quella degli altri”. A parlare è Gabriele Salvatori, CEO dell’azienda che porta il suo stesso cognome, in occasione della presentazione del progetto The Village, realizzato in collaborazione con designer internazionali quali Rodolfo Dordoni, Kengo Kuma, Elisa Ossino, John Pawson, Patricia Urquiola, Vincent Van Duysen e Yabu Pushelberg.
La collezione, che verrà raccontata nel tempo, è composta da una serie di case immaginarie, concepite e realizzate con lo scopo di riportare l’attenzione su temi importanti e fondamentali dal nostro saper vivere contemporaneo. La diversità culturale e la provenienza geografica di ciascun designer ha influenzato l’architettura delle loro sculture, avendo cura di inserire elementi rappresentativi della propria cultura così da ottenere una rappresentazione in scala di quello che è il mondo oggi: un villaggio globale.
A segnare il debutto Patricia Urquiola, che ha realizzato Kore, due dimore create utilizzando due pietre che danno rispettivamente nome alle versioni: Alma in Rosa Portogallo, caratterizzata da cromatismi intensi e venature che la impreziosiscono, e Petra in Travertino, un marmo estremamente materico, scavato naturalmente e piacevolmente grezzo al tatto.