Twinkly è una treccia di luci Led che porta la tecnologia più avanzata al servizio delle decorazioni. Nello specifico, unisce Led intelligenti di nuova generazione, un microcontroller Wi-Fi e un’applicazione per smartphone. Uno dei suoi punti di forza è la tecnologia brevettata di Computer Vision, che permette all’app di rilevare tramite la telecamera dello smartphone la posizione spaziale delle luci, così come sono disposte nell’ambiente, in modo da generare animazioni in modo intuitivo e veloce. Con un semplice tocco sul proprio telefonino si può decorare qualsiasi tipo di oggetto, dall’albero di Natale a un intero palazzo, proiettando suggestivi effetti, scritte e addirittura immagini.
Dalla fondazione nel 2016, Twinkly ha assistito a una crescita esponenziale in 40 Paesi, raggiungendo nel 2020 un fatturato superiore ai 15 milioni di euro. “Fortunatamente il nostro prodotto ha incontrato fin da principio il favore del pubblico, diventando in alcuni casi un oggetto di culto, apprezzato da centinaia di migliaia di persone in tutto il mondo sia in termini di funzionalità che di utilizzo – commenta Franciosa -. La domanda è sempre stata in crescita e anche durante la pandemia, nonostante le mille difficoltà operative e logistiche, siamo riusciti a produrre e a mettere sul mercato più del doppio dei prodotti dell’anno precedente”.
Le prospettive si confermano positive anche per l’anno in corso, durante il quale verrà lanciata una nuova serie di dispositivi di illuminazione decorativa studiati per il mondo ‘smart home’, con l’obiettivo di conquistare un posto nelle case dei clienti non solo durante le festività o le occasioni particolari.
A livello di volumi, nel 2021 è previsto “un ulteriore raddoppio rispetto al 2020 e un’ulteriore espansione a livello internazionale”. Una crescita che, “per una società che produce elettronica di consumo, dopo un po’ inizia a essere poco sostenibile senza l’ingresso di capitali esterni”, ammette il presidente. Il management sta, dunque, valutando l’approdo all’Aim di Borsa Italiana o, in alternativa, l’alleanza con il private equity. Entro l’estate la decisione, ormai non più rinviabile.