Sedici mesi dopo l’Ipo, sono state sospese temporaneamente dalle negoziazioni al London Stock Exchange le azioni di Made.com, e-tailer di arredamento e oggetti per la casa di tendenza a prezzi contenuti. La società, zavorrata dalle difficioltà legate alle catene di approvvigionamento, ha avanzato richiesta in tal senso alla Financial Conduct Authority inglese dopo che, il 25 ottobre scorso, il titolo è crollato del 93,09% a 0,5 pence non è più riuscito a riprendere quota. Bruciata quasi totalmente la capitalizzazione di mercato che era di 775 milioni di sterline al debutto e di 2,06 milioni oggi. Tutto questo a seguito del fallimento delle trattative con gli acquirenti potenziali che “hanno confermato di non essere in grado di rispettare le scadenze” ha fatto sapere la società, che già la scorsa settimana si era dichiarata “poco fiduciosa” circa la “possibilità di reperire fondi o un’offerta concreta prima che le riserve di cassa siano completamente esaurite”. Previsione negativa che purtroppo si è avverata.
Di conseguenza, il consiglio di amministrazione di Made.com Design (Mdl), la controllata operativa di Made, “alla luce della necessità di ulteriori finanziamenti e al fine di preservare il valore per i suoi creditori”, il 26 ottobre 2022 il board di Mdl “ha deciso di sospendere temporaneamente i nuovi ordini da parte dei clienti. Made è stata informata che il consiglio di amministrazione di Mdl ha deliberato di depositare la notifica dell’intenzione di nominare Zelf Hussain, Peter David Dickens e Rachael Maria Wilkinson di PricewaterhouseCoopers quali amministratori di Mdl”.
Saranno gli amministratori di PwC a occuparsi della “vendita di attività, beni e marchi di Mdl”, ma, precisa una nota, “non vi è alcuna certezza che si proceda a tale vendita”. Ieri dunque la sospensione dalle negoziazioni alla Borsa di Londra, mentre il Cda “prevede che, a tempo debito, la quotazione delle azioni ordinarie sarà annullata, l’eventuale valore residuo sarà distribuito agli azionisti e la società sarà liquidata”.