Boffi annuncia l’acquisizione di Adl, specialista dei sistemi di apertura e chiusura. L’operazione punta a completare l’offerta per interni del gruppo, accompagnando la crescita di una realtà unica nel suo genere, per tecnologia e capacità di adattamento alle richieste dei clienti
Con un’operazione annunciata alla fine di febbraio, il gruppo Boffi si è assicurato il 50% di Adl, azienda con sede a Zanè (Vicenza), fondata da Massimo Luca e specializzata nella realizzazione di sistemi complessi di aperture e chiusure per la connessione degli spazi di interni. Si potrebbero banalmente definire “porte”, ma il termine di uso comune non rende l’ampiezza della gamma che l’imprenditore veneto ha saputo realizzare tra porte scorrevoli, a bilico e a battente; prodotti che non si limitano a dividere gli spazi, ma arrivano a suddividerli creando punti d’unione. Ed è proprio a questo plus di elemento d’arredo che il gruppo amministrato da Roberto Gavazzi puntava, sia per inserire un prodotto in grado di completare la propria offerta nell’arredo da interni – in aggiunta a quelli a marchio Boffi, DePadova e MA/U Studio – sia anche per assicurarsi un know how abbastanza unico grazie al quale Adl può fornire ai suoi clienti delle soluzioni tecniche di primo livello e una flessibilità che diventa elemento strategico, anche in chiave contract.
SCHEMA CONSOLIDATO
L’accordo prevede per Boffi l’acquisizione del 50% delle quote con l’opzione di salire in futuro nel capitale. Massimo Luca mantiene la presidenza dell’azienda, ripetendo così lo schema di collaborazione utilizzato nelle precedenti operazioni effettuate dal gruppo. Per DePadova la scelta fu di acquisire il 100%, per ragioni strettamente collegate alla complementarietà tra le due realtà, ma l’operazione avvenne tramite scambio di azioni e Luca De Padova ha mantenuto la presidenza della società. Con MA/U Studio l’accordo ha previsto che il fondatore Mikal Harrsen mantenesse il 25% delle quote e anche nel suo caso la presidenza. “Massimo Luca è il mio quarto ‘marito’ – ironizza Gavazzi – e i primi tre matrimoni sono stati bellissimi, da quello ormai trentennale con Paolo Boffi a quello con Luca De Padova e infine con Mikal Harrsen. Adl ha grandi potenzialità di crescita. Parte da 4,1 milioni di ricavi nel 2018, ma il suo vero sviluppo è iniziato nel 2016, due anni dopo aver rilevato le quote del precedente socio: da allora è riuscito a raddoppiare il fatturato e a porre le basi per arrivare, con il nostro contributo, oltre i cinque milioni alla fine di quest’anno, iniziato molto bene”. L’azienda ha un organico di 23 addetti e produce internamente, in uno stabilimento di 1.800 metri di superficie coperta. “È tutto piccolo, ma in un settore dove non ci sono grossissimi players si può crescere velocemente, senza compromettere un livello di servizio eccellente, è finanziariamente sana e guadagna, avendo una percentuale dell’11% di ebitda su fatturato”. Quando un gruppo effettua un’acquisizione, in genere lo fa per cogliere un’opportunità o per rimediare a una sua potenziale criticità. Per Boffi, l’operazione Adl rientra nella prima categoria. Gavazzi vi intravede una lunga serie di possibili sviluppi e racconta: “Il settore delle porte di tecnologia sofisticata e tutto l’ambito della separazione degli ambienti ci interessavano moltissimo, perché si integrano perfettamente con il nostro progetto industriale di sviluppo che copre l’intera casa e si affaccia anche al mondo dell’ufficio; quest’ultimo si avvicina sempre più al residenziale perché nei luoghi di lavoro si tende a ricreare l’atmosfera domestica. I sistemi di chiusura ci mancavano; le avevamo realizzate marginalmente e quando si è presentata l’opportunità, abbiamo acquisito uno specialista vero”.
SPAZI DA COLLEGARE
Qui entra in gioco la specificità di Adl. Le strade di Massimo Luca e di Roberto Gavazzi si erano unite già negli anni Novanta, prima ancora che l’imprenditore veneto, all’epoca consulente, fondasse la propria azienda. “Sviluppammo assieme a Massimo dei sistemi di porte per Boffi ed ebbi modo di apprezzarne competenze e qualità. È un personaggio geniale e abbastanza unico. Con Adl ha dato vita a una realtà in grado di seguire quei professionisti che non si accontentano di una ‘normale’ porta e fanno fatica a trovare aziende in grado di capire le loro esigenze. È un interlocutore perfetto per i progettisti e il partner ideale per Boffi. Qualche mese fa ci siamo incontrati. Noi volevamo diventare più forti nei sistemi di parete e nelle modalità di apertura/chiusura degli spazi, perché intervenire in quest’ambito ci avrebbe permesso di migliorare nelle cabine armadio, nelle separazioni tra bagno e camera da letto, tra cucina e living o dining, nel progettare in generale l’architettura delle case. In parte, avevamo già lo strumento ma non in maniera così sviluppata, sofisticata e flessibile, con un ufficio tecnico forte a supporto. Perché quello delle porte è un mestiere complesso e se non lo segui da azienda tecnologicamente evoluta, lo dovrai fare come attore secondario”. Quest’esigenza di Boffi ha trovato una sponda in Adl. “Massimo puntava a dare concretezza a sua azienda, sostenendo lo sviluppo in atto, e avrebbe potuto anche farlo da solo. In noi ha trovato un partner strutturato per accelerare la crescita, con una visione strategica affine e in grado di assicurare certezze a lungo termine”. Gavazzi è molto fiducioso sui risultati che potranno derivare da questa unione. “Pensiamo alle towers in costruzione a livello mondiale. Pensiamo alle soluzioni d’architettura da interni di alta qualità. Pensiamo alle cucine: laddove le forniamo, ci sono sempre delle porte da realizzare. Il core business di Adl, incorporato alla nostra gamma di prodotto, diventa molto interessante per tutte le proposte che potremo esporre nel mondo ad architetti, developers e constructors”.
RETAIL DINAMICO
Il gruppo Boffi intanto ha chiuso il 2018 in lieve crescita rispetto all’anno precedente. Il tutto è avvenuto in un esercizio complicato a livello globale, date le tensioni in atto, e con prospettive per nulla rosee legate al nuovo anno. L’aumento stimato di poco superiore all’1% rispetto ai 93 milioni del 2017 dipende dal contributo offerto da DePadova e MA/U Studio che sono passati da 10,5 a quasi 13 milioni di euro. “Per i due brand, che consideriamo sostanzialmente come una cosa unica, è stata una buona performance ma siamo convinti che possano fare molto di più, esattamente come ne siamo convinti per Adl in prospettiva”, commenta Gavazzi. Situazione invece contrastata nel mondo Boffi, per effetto del rallentamento del canale contract. Le previsioni del 2019 danno questo trend in continuità e la quota assicurata dalla progettazione al business complessivo, tende a scendere. “Per fortuna il retail cresce e ci permette di ipotizzare un 2019 in ripresa, ma in questo momento non mi arrischio a fare previsioni”, sottolinea l’AD. A sostenere i conti ci sarà poi il primo conteggio del giro d’affari di Adl nel consolidato. Le oscillazioni del contract spingono ancor più la volontà del gruppo di aprire showroom e store a livello globale. Sono 25 i negozi di proprietà, a cui vanno sommati i 40 aperti dai partner locali: le ultime inaugurazioni sono state fatte in Cina a Shenzhen e a Taiwan nella capitale Taipei. Le prossime aperture riguarderanno Pechino e Melbourne, entrambe in periodo estivo. “Il mercato strategico per il futuro sviluppo del gruppo Boffi sarà la Cina, mentre gli Stati Uniti restano quello con il più elevato potenziale in essere perché, nonostante il calo del contract, c’è tanto da fare nel canale retail”. L’export genera mediamente l’80% del giro d’affari, con un picco dell’85% per il marchio Boffi.
INSIEME AL SALONE
Il debutto di Adl con Boffi e DePadova è previsto per il Salone del Mobile, dove il gruppo esporrà nella nuova area S. Project presentata nel padiglione 22 della fiera. “Le aspettative sono alte – precisa Gavazzi – perché ci piace l’idea di uno spazio pensato per accogliere aziende che prima non erano presenti o lo erano con una diversa formula. Noi aumenteremo lo spazio, sfiorando i 900 metri quadrati, per presentare un gruppo capace di offrire un progetto di soluzioni d’arredo completo d’interni, comunicando come tutte le nostre aziende si integrino bene trovando la propria ideale collocazione”. Inoltre, Boffi e DePadova saranno presenti nei loro showroom di via Solferino e via Santa Cecilia in centro a Milano. “Quella negli store sarà una disposizione diversa, perché in fiera siamo liberi di esprimerci in maniera più aperta e con dimensioni che aiutano a comprendere la tipologia delle proposte. Quello progettato da Piero Lissoni sarà uno stand nel quale presenteremo le novità con un’immagine da galleria”.