Skynest di Flos, nuove trame per la luce

A prima vista appare come una tradizionale lampada con paralume, niente di nuovo sotto il sole, o meglio sotto la sospensione, perché tutto sembra proprio stare al suo posto. Ma non è così, la luce non è emessa da una lampadina e neanche da una scheda led, perché sono gli elementi stessi che formano la struttura del ‘cappello’ la fonte per illuminare. Skynest, l’ultimo progetto firmato dal poliedrico Marcel Wanders Studio per Flos nasce infatti dall’idea semplice ma per ora pioneristica di intrecciare delicati tubi tessili dal cuore luminoso lungo la struttura della lampada per dare vita a un elemento-sorpresa unico che mette definitivamente in panchina il vecchio bulbo. Progettata per durare, si nutre in modo poetico della tradizionale tessitura fondendo il sapere artigianale con tecniche di illuminazione innovative con il fine ultimo di dar vita a un pezzo di design senza tempo ma soprattutto inedito. L’escamotage decorativo dell’intreccio, ampiamente utilizzato nell’arte di illuminare, diventa così determinante per trasformare la trama in fonte. Nonostante l’immagine sia sofisticata, la costruzione di Skynest è semplice poiché modulare. Ogni elemento viene inserito tra il nucleo centrale e l’anello perimetrale grazie a speciali jack che garantiscono il passaggio della corrente e mantengono la forma della cupola. Come conseguenza, ogni elemento luminoso è facilmente smontabile in vista di eventuali riparazioni e sostituzioni; a fine vita, tutta la lampada si può disassemblare per il corretto riciclo di ogni elemento.

Un insieme di cupole luminose, la nuova Skynest di Flos

Per realizzare il progetto, l’ufficio tecnico di Flos ha lavorato con Strip-led rivestite con un tessuto tubolare, una calza realizzata in poliestere riciclato infilato sulla bacchetta. Si tratta di materiali consueti, ma assemblati in modo inedito. La luce è composta da 24 bacchette luminose a led ricoperte con una trama tessile bicolore. La luce è emessa da un solo lato, quello bianco, mentre all’esterno rimane a vista il colore del tessuto in modo da creare una presenza eterea e leggerissima. Skynest è disponibile in due varianti (a sospensione, a plafone) e in quattro colorazioni: Anthracite, che sostituisce il classico nero; Almond, al posto del tradizionale bianco; Brick, come tinta calda e di carattere; e infine un elegante Tormaline Blue. Un’idea luminosa dal nome fortemente evocativo visto che, oltre a richiamare il precedente lavoro di Wanders l’ormai famosa Skygarden, suggerisce l’idea di un nido di luce sospeso nel cielo, un’immagine sognante e poetica. Ma dal cuore davvero all’avanguardia.



Editoriali di David Pambianco