Svolta negli eventi fieristici italiani del settore dell’arredamento dove ai vertici salgono i rappresentanti delle categorie industriali. Così Snaidero, presidente di Federlegno, ha sostituito Luti.
La rivoluzione in Cosmit, con il contestuale passaggio di mano da Claudio Luti, già presidente di Kartell, a Roberto Snaidero, già presidente di FederlegnoArredo, ha avuto luogo “con toni democratici”. Sembra una excusatio non petita, ma il presidente entrante ci tiene a precisarlo, a seguito delle perplessità scaturite dal repentino cambio di rotta. Il tutto, avvenuto senza preavviso e, per di più, a davvero poco tempo dal Salone del Mobile formato Expo. “Periodicamente – specifica Snaidero – si tengono riunioni per definire i membri dei cda delle diverse società che stanno sotto il cappello di FederlegnoArredo. In questo contesto vanno lette le nuove nomine in Cosmit. L’esigenza alla base era di rendere più snello l’organigramma per velocizzare le decisioni e contenere i costi”. L’obiettivo dichiarato è stato quello di ridurre la catena di comando di FederlegnoArredo Associazione, FederlegnoArredo srl, Cosmit e MadeExpo. Di fatto, “i loro cda non esistono più. Ne ho creato uno unico – aggiunge Snaidero – composto da 13 consiglieri per la neo-nata società Federlegno Arredo Eventi spa. Il nuovo consiglio avrà durata triennale”. Il ruolo della società creata ad hoc sarà di coordinare tutte le nuove attività correlate con le fiere Salone del Mobile, MadeExpo e Saloni Worldwide Moscow. Prenderà dunque il posto di Cosmit che, conclude Snaidero, “ora come società non esiste più”.
E Luti?
C’è chi si è chiesto come mai, nel quadro dei nuovi equilibri societari, sia stato accantonato in modo così perentorio Luti, imprenditore che aveva presieduto il Salone dall’ottobre 2012 e il cui mandato non era ancora scaduto. Già nel 2013, però, si paventava la necessità di un rebranding con l’obiettivo di snellire i sotto-saloni (Euroluce, Eurocucina, Eurobagno, SaloneSatellite) che, specialmente tra i turisti stranieri, provocava confusione. Anche il Fuorisalone ha destato perplessità a causa dell’eccesso di eventi.
Lo spettro paventato nel 2012 dal New York Times, insomma, che sottolineava il crescente peso del salone del design di Londra, deve essersi ripresentato con toni poco rassicuranti. E, nel maggio dello scorso anno, Luti aveva fatto una sorta di ‘mea culpa’ dalle pagine di Dezeen, dopo che la testata inglese di architettura e design aveva pubblicato un articolo dal titolo “Andare a Milano è esattamente l’antitesi del design”, che riportava come la fiera stesse perdendo terreno rispetto alle competitor straniere.
Contattato per conoscere la sua opinione, l’imprenditore ha fatto sapere di condividere gli obiettivi del nuovo presidente al quale ha rimandato ogni dichiarazione in merito. Anche questo si può leggere come il segnale di un inevitabile passaggio di consegne.
L’industria ai vertici
Il nuovo presidente sa che il passaggio è stato delicato, e che occorre smorzare ogni possibile polemica. “La tendenza sempre più diffusa – spiega ancora Snaidero – è affidare ai rappresentanti delle aziende di un settore il controllo e l’organizzazione delle fiere di riferimento conoscendo più da vicino le necessità degli imprenditori e le problematiche dei comparti”.
Nel nuovo cda di Federlegno Arredo Eventi figurano, infatti, diversi imprenditori di Assarredo, rappresentativi delle variegate realtà del mobile (arredo classico, complementi, ufficio ecc.). Se, quindi, i membri del cda sono rappresentanti delle sotto-categorie industriali di settore, il leader non poteva che essere la figura di spicco di questo sistema, Roberto Snaidero appunto.
Il Salone del Mobile, secondo sua stessa ammissione, diventa così, nel bene e nel male, “una ‘business unit’ all’interno di Federlegno Arredo Eventi spa”. Parole che nei fatti si traducono in iniziative come ‘In Italy’, uno spazio dedicato a 80 aziende selezionate da FederlegnoArredo in cui le ‘favorite’ esporranno le loro proposte, sotto forma di installazione multimediale, per promuoversi. “L’intenzione alla base della decisione – conferma Snaidero – è stata avvicinare gli associati di FederlegnoArredo alle esigenze del Salone del Mobile che per il 2015 è già allocato al 100% tra espositori del mobile e biennale dell’illuminazione. Attendiamo solo di chiudere i padiglioni dedicati alla biennale dell’ufficio”. Un segnale di forza che ha destato i timori di chi non è vicino a FederlegnoArredo.
Pronti per Expo
A soli 5 mesi dall’avvio di Expo la nuova struttura è ancora in piena riorganizzazione, “questo è uno dei problemi sui quali stiamo lavorando alacremente ormai da 6 mesi – ammette Snaidero – in funzione di quelli che saranno i quattro grossi avvenimenti del 2015: in marzo MadeExpo, in aprile il Salone del Mobile, da maggio con Expo (dove non saremo presenti nel padiglione ‘Casa Italia’ ma con un evento fuori fiera), ad ottobre con i Saloni a Mosca. Per quest’ultimo siamo ancora incerti sulla realizzazione, attendiamo di conoscere gli sviluppi relativi alla situazione politica del Paese”.
“Mio padre è stato uno dei fondatori del Salone del Mobile – ricorda il presidente – il mio impegno e il mio desiderio è di portarlo avanti al meglio e valorizzarlo. Anche in funzione di Expo, consideriamo che il Salone si tiene solo 15 giorni prima. Mi occuperò di questa creatura fino alla conclusione del mio mandato, nel 2017, quando tornerò in quel di Udine”.
di Paola Cassola