Rubelli presenta la nuova collezione Damasco Today 

Quell’alone di luce è un riverbero di memoria capace di passare attraverso le antiche trame e trasmettere ancora oggi quella luce che il tempo non può cancellare. Rubelli, che del tessere da secoli ha fatto il suo mestiere, ha deciso di attingere al passato per regalare un nuovo presente ai suoi pregiati tessuti racchiusi nei preziosi archivi della sua Fondazione. Oggetto della rilettura in chiave contemporanea sua maestà il Damasco che reinterpretato, si rinnova pronto per una nuova epopea. La nuova lettura è il risultato di un lavoro attento e rigoroso, incentrato in particolare su intrecci e cromie con l’obiettivo di sdrammatizzare i disegni ereditati dalla tradizione. A cominciare dal nome: i nuovi ‘magnifici sette’ che entrano a far parte della grande famiglia accanto alla tradizionale dicitura ‘Damasco’ recitano, attraverso l’uso di un aggettivo, la loro nuova vocazione.

Il primo della lista il Damasco Patina – tratto da un originale del Settecento conservato alla Fondazione Rubelli – è caratterizzato da un fondo irregolare che mostra i segni del tempo (la patina appunto) ed è giocato con trame di materiali diversi che creano effetti lucidi e opachi. Grazie ai colori molto vivaci e al suo aspetto cangiante, la versione Pop – con il disegno a meandro – crea accattivanti effetti luminosi che rendono decisamente all’ultima moda questo tessuto ironicamente teatrale. Con un look decisamente più romantico, Damasco Flirt racconta atmosfere più delicate con un retrogusto retrò appena accennato. Per chi ama il classico ecco Mirage, il più elaborato per la varietà degli intrecci che, tratto da un documento d’archivio del Settecento, nasce dalla sovrapposizione con una sorta di reticolo che conferisce alla trama una particolare luminosità.

Damasco Pop grazie a dei colori molto vivaci, il disegno a meandro si presenta in una nuova veste. Di Rubelli

Un viaggio nel passato anche per Damasco Gypsum, che col suo tratto, dall’aspetto consunto, sembra essere “impastato”, senza cancellarne il contenuto che resta leggibile in tutte le varianti. Ispirato ai marmi intarsiati della chiesa dei Gesuiti a Venezia, Puzzle ha un disegno innovativo grazie ai micro-pattern inseriti all’interno del pattern stesso che si incastrano perfettamente tra loro come tasselli del famoso gioco di società. Mentre per Decoupage, che arriva a noi direttamente dal Cinquecento, l’elemento innovativo è dato dal fondo canneté che conferisce un carattere contemporaneo all’insieme. Ad accompagnare i nuovi damaschi, c’è poi un nuovo cannettino in seta, Cannelé, che deve il suo aspetto così attuale a piccole irregolarità che lo rendono decisamente casual e informale. Sette nuovi tessuti – ‘figli’ di damaschi antichi e di passate collezioni – che grazie alle mani esperte e al talento dei designer dell’ufficio stilismo, sono tornate a nuova vita per testimoniare la potenza delle creazioni artigianali tra tradizione e modernità. In chiave glamour.



Editoriali di David Pambianco