Rubelli omaggia Venezia, per i suoi 1600 anni, con un nuovo damasco 100% seta: San Polo. La nuova proposta va ad affiancare il già noto San Marco, elegante damasco crespo, in collezione da oltre un secolo. Nel corso degli anni il San Marco è entrato in palazzi storici, dimore lussuose e sedi di rappresentanza, quali il Ministero di Grazia e Giustizia e il Quirinale a Roma, il Palazzo Ducale, il Palazzo Querini Stampalia e Palazzo Vendramin Calergi (sede del Casinò) a Venezia, il Musée du Louvre a Parigi. Del damasco San Marco, Rubelli ha poi realizzato ad hoc, nella propria tessitura, anche la versione in fibre ignifughe, così da consentirne l’utilizzo anche negli spazi pubblici. Troviamo così questo “disegno” in alberghi esclusivi quali il Gritti Palace, il Danieli e l’Amman a Venezia, l’Eden a Roma, La Reserve a Parigi, l’Adlon a Berlino, l’Hilton Hotel a Riyadh e il Huawei Hotel a Shenzhen.
I tratti distintivi di San Marco e San Polo sono preziosità, raffinatezza, ricchezza, unicità. A questi si aggiunge un forte legame con Venezia e con la sua tradizione che si palesa anche nei loro nomi: San Marco non è solo il patrono della città lagunare. È anche uno dei sei sestieri, alias quartieri, in cui è divisa la città; così come lo è San Polo, che prende il nome dalla chiesa di San Paolo Apostolo, per i Veneziani San Polo.
Ciascuno dei due damaschi Rubelli è declinato in una palette di 16 varianti, una per ogni secolo di vita della città lagunare.
San Polo e San Marco presentano il tipico rilievo del damasco crespo caratteristico della lavorazione manuale di un tempo e che Rubelli ha messo a punto in esclusiva nella propria tessitura di Como. Il neo-nato San Polo è un damasco versatile e vivace: con una scala dimezzata rispetto al capostipite San Marco, cattura con i suoi colori smaglianti, vicini al gusto contemporaneo. Ad 8 varianti tono su tono fanno da contrappunto 8 varianti con ordito e trama in contrasto.
Il San Marco, dal canto suo, con un ordito tinto in matassa in tre toni di colore con una procedura manuale, presenta trame di due colori diversi binati. Da qui quella particolare “patina” che ne accentua la vibrazione cromatica e luminosa.