Con un fatturato in crescita dell’8% sull’anno precedente, nel 2015 Rubelli ha superato i 42 milioni di euro, oltre gli 82 milioni se si fa riferimento al consolidato, e prevede un ulteriore incremento per il 2016. “I primi due mesi confortano questa previsione e fanno quindi ben sperare per i prossimi”, comunicano dall’azienda.
L’estero rappresenta oltre il 78% delle vendite, quota che per il consolidato sale all’88 %, pari a un +7%. In testa Regno Unito, Medio Oriente, Francia e Stati Uniti, ma anche la Russia ha dato buoni risultati, nonostante la bassa congiuntura. L’Italia resta il primo mercato.
Anche grazie a questi risultati, l’azienda veneziana con 5 marchi in portafoglio (Rubelli Venezia, Rubelli Casa, Donghia, Kieffer by Rubelli and Armani/Casa Exclusive Textile by Rubelli) ha deciso di dare il via a un progetto di espansione ed ammodernamento della tessitura di Cucciago, in provincia di Como. I lavori, che prevedono un ampliamento di circa 2mila metri quadri dello stabilimento attuale, inizieranno la prossima estate per concludersi entro il 2017.
“Questo progetto – afferma l’AD Andrea Favaretto Rubelli – è la dimostrazione che l’azienda, pur ampliando l’offerta dei suoi prodotti (è il caso del recente lancio della linea di mobili a marchio Rubelli Casa) crede fortemente anche nel business principale del tessile, pur in un contesto non facile, ed in particolare nel valore del made in Italy e specificamente Made in Rubelli”.