Internalizzazione della produzione e industrializzazione dell’azienda, nascita della divisione contract Roda for you. E un fatturato 2021 di 24 milioni di euro circa, in crescita rispetto ai 18 milioni del 2020 e altrettanti del 2019. I numeri e i progetti in corso d’opera di Roda danno conto di un momento particolarmente importante e positivo per l’azienda di outdoor di Gavirate, in provincia di Varese, che dopo trent’anni di vita sta affrontando ora un momento importante di svolta.
Davide Pompa, Sales & Marketing Director, spiega che tutto avviene nel momento in cui “abbiamo scelto di mettere le persone al centro”. Una decisione presa a metà del 2019 che ha assicurato “una spinta all’azienda incredibile”. Insieme “ai nostri pilastri, che hanno convinto e continuano a convincere il mercato”: italianità, coerenza (“abbiamo la medesima direzione artistica da quando siamo nati, quella di Rodolfo Dordoni”), specializzazione. “Tutta una serie di caratteristiche che ci hanno consentito di portare avanti una proposta di valore importante”.
Il boost arriva con i primi progetti di contract: gli arredi customizzati da esterno per il Mandarin Oriental di Bodrum (Turchia), la collaborazione, che continua, con il player navale Costa Crociere. Poi molti brand della moda. E di lì in poi sempre più richieste. Tanto che prende vita Roda for you, contenitore che racchiude diverse tipologie di business: hotel, navale, yachting e private label. Insomma, sottolinea Pompa, “tutto quello che non è Roda catalogo. Ed è proprio su questa strada che siamo intenzionati a proseguire”. Di qui la consapevolezza di procedere a un “riposizionamento del marchio all’interno del segmento premium, con un’identità molto precisa che immediatamente comunicasse quello che intendiamo fare”. Quindi il via alla industrializzazione: “da azienda commerciale siamo diventati distributori, quindi editori e ora vera e propria industria. Abbiamo investito in 15.000 metri quadrati di capannoni all’interno dei quali abbiamo trasferito una parte di produzione e continueremo a farlo”.
Nel tempo la compagine aziendale si allarga con l’ingresso di un socio di minoranza – Andrea Azzimonti, che riveste il ruolo di Chief Operating Officer – che affianca i fratelli Daniele (Chief Executive Officer) e Davide nella guida dell’azienda. I passi successivi sono stati l’acquisto di una falegnameria locale nell’aprile del 2020, “un’azienda storica che operava dal 1935 che per vari motivi era nell’impossibilità di continuare l’attività. Ne abbiamo mantenuto tutti i dipendenti, compresa la divisione che realizza finestre e serramenti. Abbiamo così ereditato tutta la loro lavorazione custom made (hanno eseguito, ad esempio, restauri di pregio alla Scala)” spiega Pompa. “Abbiamo poi creato il reparto confezione, proprio all’interno dei 15mila metri quadrati. La logistica è stata esternalizzata in uno spazio di 5mila metri quadrati del nostro partner logistico”.
La produzione, che in parte è dunque oggi interna, si basa su un modello di filiera innovativo che prevede l’ingresso con quote di minoranza all’interno delle società di taluni fornitori, con i quali viene condivisa una percentuale di fatturato. Ma non è tutto. Roda ha aperto due filiali, in Asia e negli Usa. Una risposta a un periodo di emergenza sanitaria che ha reso difficili i viaggi, ma che vedrà una evoluzione importante nei prossimi anni. Una accelerazione che ha soltanto iniziato a mostrare la spinta propulsiva con tanti progetti ancora in cantiere.
Centrale per Roda il tema della sostenibilità, che solo in parte ha a che fare con le certificazioni “che abbiamo” conferma Pomba, ma soprattutto “è un percorso legato alla durabilità del prodotto e alla lavorazione degli scarti”. Una sostenibilità che si declina anche sul sociale, tant’è che “per tutte le attività di cinghiatura e cordatura ci affidiamo ad una cooperativa che lavora con persone con disabilità e che si trova proprio accanto al nostro nuovo polo produttivo. Possiamo garantire che il livello qualitativo è eccellente“.