Fiera Milano ha presentato il piano industriale relativo al periodo 2018/2022, che si focalizzerà su quattro linee strategiche: sviluppo del portafoglio di manifestazioni di terzi e del business congressuale; valorizzazione dei servizi; rafforzamento delle manifestazioni direttamente organizzate; espansione del business internazionale.
La società stima ricavi medi annui nel periodo di piano pari a 260-280 milioni di euro, in crescita rispetto ai 247 milioni medi annui realizzati nel quinquennio 2013-2017. Per quanto riguarda i target consolidati, è atteso un ebitda medio annuo di 28-32 milioni di euro (contro i 10 milioni del periodo 2013-2017), grazie alle linee di crescita e alla riduzione dei costi fissi, un utile netto annuo per tutto il periodo di piano, a prescindere dalla stagionalità del business, e una posizione finanziaria netta positiva per 70-90 milioni a fine piano (contro il debito netto di 0,8 milioni al 31 dicembre 2017).
Il piano di Fiera Milano prevede un miglioramento del quartiere fieristico e del centro congressuale Mico, anche grazie a un piano di investimenti di Fondazione Fiera Milano, proprietaria degli asset, per un totale di 70 milioni di euro, che saranno investiti nel periodo 2018-2020. Gli interventi verranno effettuati nell’ambito ‘safe and smart district’, per una maggiore sicurezza e competitività del quartiere, sostenibilità ambientale e innovazione, per una riduzione dei costi energetici e un miglioramento dell’eco-sostenibilità, in particolare con il progetto fotovoltaico per la copertura padiglioni, eccellenza operativa e miglioramento dell’esperienza dei visitatori. Altro punto fondamentale del Piano, ha dichiarato – l’AD e DG di Fiera Milano, Fabrizio Curci -, “sarà la valorizzazione delle nostre risorse umane, elemento indispensabile per il raggiungimento degli obiettivi prefissati. La risultante generazione di cassa e il consolidamento finanziario ci consentiranno di valutare le opportunità di ulteriore crescita che si presenteranno sul mercato”.
L’obiettivo di Fiera Milano è di attrarre nuove fiere leader nei settori di riferimento e con elevate potenzialità, così come grandi congressi internazionali, supportando gli organizzatori nello sviluppo delle manifestazioni. La valorizzazione dei servizi prevede una maggiore penetrazione degli allestimenti, l’offerta di servizi smart district e lo sviluppo delle attività media come content hub per tutto il ciclo di vita degli eventi. Saranno ulteriormente estesi i servizi di destination management a espositori italiani e internazionali, oltre che a buyer e visitatori esteri. Il gruppo rafforzerà manifestazioni organizzate direttamente come Host, Tuttofood e Homi, mentre sul fronte internazionale è previsto lo sviluppo di geo-cloni delle manifestazioni leader di proprietà, anche attraverso accordi con partner locali, con un focus particolare su paesi come Cina e Stati Uniti.
“Homi – ha affermato Cristian Preiata, direttore della manifestazione -, che quest’anno è alla decima edizione, vedrà la presenza di 1.100 espositori con oltre mille buyer internazionali ospiti e si terrà dal 14 al 17 settembre, sovrapponendosi per alcuni giorni (16 e 17) con le fiere Micam e Mipel che favorendo una forte compresenza di jewelry negli spazi fieristici di Rho”. La fiera degli ‘stili di vita’ sarà un’occasione di riflessione sui trend di mercato e stilistici che si stanno affermando sempre più. Diverse le ricerche, che verranno presentate e discusse in occasione di talk, realizzate in collaborazione con Wgsn e Politecnico di Milano con focus sui materiali e sulla fluidità tra contesti differenti che si esplica nella presenza di ambienti iper-tecnologici in contesti rurali e, viceversa, di ambientazioni country in contesti abitativi urbani.