Progetto da 100 milioni di euro per Strasburgo: il nuovo stadio firmato Populous punta ad ampliamento e modernizzazione di servizi e spazi interni, con introduzione di nuovi elementi di design ecosostenibile.
Populous è uno studio di architettura, ma in realtà “ciò di cui ci occupiamo è la progettazione dell’intrattenimento, sfumatura sottile per noi importante” afferma Silvia Prandelli, Principal di Populous Italia. “Non ci fermiamo all’architettura, nei nostri progetti guardiamo al Masterplan, facciamo attenzione alla sostenibilità finanziaria e teniamo conto delle precise dinamiche legate all’organizzazione di un grande evento. Grazie alle sfaccettature dei diversi team che operano nello studio, possiamo dare ogni volta un’impostazione rinnovata alla progettazione in senso lato e siamo ben orientati verso i tre aspetti dei parametri di sostenibilità Esg (Environmental, Social, Governance): non solo considerando il rispetto verso l’ambiente, a cui comunemente si pensa come prima cosa, ma vogliamo capire di volta in volta come un nostro intervento possa influenzare il territorio, la rigenerazione urbana che porta all’inclusione dei cittadini e come la gestione di un progetto possa ispirarsi a buone pratiche e principi etici”. Il continuo impegno di Populous è dimostrato anche dalla sua presenza all’interno di Architects Declare Australia, Architects Declare Uk e dell’Aia 2030 Commitment. “Nel nostro studio sostenibilità significa non solo progettare edifici in questa direzione, ma gestire anche gli uffici in modo responsabile. La nostra divisione Emea ha ottenuto la certificazione ISO 14001 e la divisione Apac la sta perseguendo”. A dimostrazione dell’applicazione pionieristica di valori e applicazioni legate alla progettazione ecosostenibile, l’Accor Stadium di Sydney firmato da Populous nel 1999, che è divenuto uno dei primi esempi a livello globale di stadio olimpico con maggior capacità e primo ad applicare i principi di progettazione ecosostenibile, portando come conseguenza positiva alla creazione del Green Building Council of Australia.
NUOVI SPAZI PER GLI SPETTATORI E RIGENERAZIONE DI QUARTIERE
Da quando è stato fondato lo studio, Populous ha progettato e consegnato a diverse città nel mondo circa 1.325 stadi e palazzetti dello sport, dove spesso l’impatto urbanistico è stato significativo e positivo, portando alla riqualificazione o rivitalizzazione di un’intera area urbana. Questo aspetto porta con sé anche una crescita e uno sviluppo dell’area interessata, creando nuovi flussi di visitatori e automaticamente nuovi posti di lavoro per poter attivare una serie di servizi messi a disposizione della cittadinanza. Questo è il vero valore aggiunto portato alla comunità, che richiede uno studio preciso di un masterplan generale all’interno del quale viene inserita la nuova infrastruttura sportiva.
Tra i progetti in essere dello studio, c’è quello del rinnovamento dello stadio di Strasburgo, in cui lo studio ha lavorato a stretto contatto con lo strutturista che si era occupato dell’importante ristrutturazione avvenuta nel 2001. “L’abbiamo fatto per capire a fondo la struttura e le dinamiche coinvolte attorno al progetto dello stadio – spiega ancora Prandelli – In questo modo, lavorando a stretto contatto con chi conosceva già molto bene l’infrastruttura e i dintorni, abbiamo scoperto il corridoio ecologico “verde e blu”, legato alla presenza del fiume Rhin Tortu, punto strategico per il passaggio e la migrazione di insetti e altri piccoli animali. Anziché trascurare questa caratteristica, l’abbiamo inclusa nel Masterplan. Ciò sarebbe stato impossibile, senza coinvolgere un team locale che già aveva lavorato al progetto”. Inoltre, anche la popolazione locale è stata coinvolta, con un’agenda di eventi cadenzata già a partire dal 2019 che ha incluso dibattiti, tavoli di lavoro e incontri. Tra le tematiche principali: l’accessibilità allo stadio, il rinforzo dei mezzi pubblici di superficie, la riduzione dell’impiego di automobili come mezzi principali di accesso al quartiere e un aumento di percorsi pedonali, ciclabili e ferroviari. Importante anche il coinvolgimento dei cittadini per esprimersi sulla realizzazione di un’area dedicata ai tifosi collocata all’esterno dello stadio, una ’Fan Zone’ a disposizione dell’intera comunità locale in permanenza. “Talvolta si è portati a visualizzare un’infrastruttura sportiva come luogo che si accende per l’evento e si spegne subito dopo. Per Populous non deve essere così, anzi cerchiamo di rendere l’infrastruttura sportiva operativa per più giorni l’anno, integrando più funzioni all’interno dell’architettura e offrendo diverse esperienze a chi vive il quartiere abitualmente”.
Il progetto si propone di modernizzare lo stadio esistente per ospitare grandi eventi sportivi, come il campionato francese di Ligue 1, le partite della Uefa Champion’s League e altri incontri di livello internazionale. La capacità sarà aumentata grazie alla creazione di nuovi spazi per gli spettatori e sarà ampliata la tribuna Sud, migliorando l’esperienza dei tifosi: si tratta del settore principale dello stadio, dove verrà creato un ampio atrio interno alto come un edificio di cinque piani, avvolto da una facciata vetrata trasparente, dove si potranno trovare aree lounge, bar e due “party deck”, ovvero spazi affacciati direttamente sul campo utilizzati dai tifosi come punto d’incontro. Le tribune Nord, Est e Ovest (quest’ultima, detta anche “The Kop” resterà in sostanza una gradinata con posti in piedi) saranno rinnovate per poter ospitare al loro interno chioschi e bar, e collegate da un nuovo percorso interno di servizio. Inoltre, la ristrutturazione delle tribune prevede l’aggiunta di nuovi livelli di posti rimovibili e l’abbassamento dei posti in prima fila, che verranno portati più attigui al campo di gioco. In totale, la capacità dello stadio verrà aumentata da 26.282 a circa 32.000 persone.
IL DESIGN VIRTUOSO SFRUTTA l’ESISTENTE (E RIDUCE GLI SCARTI)
Accogliendo la strategia di ristrutturazione proposta dalla municipalità, i lavori di demolizione di porzioni esistenti e il conseguente accumulo di detriti della struttura attuale saranno ridotti al minimo indispensabile. Un approccio che intende diminuire l’impatto ecologico dell’intervento, utilizzando parzialmente il materiale di risulta nelle parti di nuova costruzione, e includerà inoltre misure significative per limitare l’impronta di carbonio. “Nel nuovo stadio La Meinau i sostenitori del Racing Club de Strasbourg saranno più vicini al campo – racconta Francois Clement, Direttore Senior di Populous – e la ristrutturazione rispetterà rigorosi criteri ecologici. La sostenibilità è al centro della nostra strategia di progettazione e comprende un innovativo approccio di upcycling, come il riutilizzo di alcune fusoliere di Airbus A340 come frangisole della facciata principale”. Non è una pratica nuova allo studio, che per il Tottenham Hotspur Stadium completato nel 2019 per esempio, ha utilizzato i rifiuti di demolizione del vecchio stadio per creare i nuovi pavimenti in cemento dell’edificio. Tra i materiali ecosostenibili previsti a Strasburgo, oltre al riutilizzo di 4.000 mq di sezioni di fusoliera di aerei A340 dismessi, per creare frangisole della facciata sud, vi sarà l’installazione di circa 1.000 mq di pannelli fotovoltaici sul tetto della tribuna sud e di impianti per il riciclaggio dell’acqua piovana, oltre che impianti passivi per la produzione di ghiaccio, un collegamento alla rete di riscaldamento alimentata da energia rinnovabile, luci LED a lunga durata, implementazione di una strategia logistica di riciclaggio dei rifiuti prodotti all’interno dello stadio al massimo dell’efficienza, basata sullo studio delle capacità operative della struttura. L’input a ricercare materiali di recupero e puntare ad un progetto sostenibile è il risultato di un lavoro a stretto contatto tra studio di progettazione e cliente, che ha spinto Populous ad ottenere una facciata, quella principale, recuperando interamente del materiale esistente. “L’idea di utilizzare pannelli ottenuti da vecchie fusoliere – spiega Prandelli – deriva dalla vicinanza dello stadio ad un importante deposito di Boeing che vengono dismessi e recuperati in diversi modi. Questo è un perfetto esempio di come il nostro studio approccia l’upcycle: usiamo materiali che sono ormai apparentemente arrivati alla conclusione del loro ciclo di vita, donandogli così un nuovo ciclo produttivo. Non è cosa facile però: siamo partiti con le migliori intenzioni, per poi dover affrontare tematiche reali che delle volte portano a prendere decisioni che si discostano dagli intenti virtuosi iniziali. Per rendere il progetto fattibile, abbiamo dovuto considerare come gestire una tolleranza di costruzione maggiore, come controllare il trasporto dei pannelli e come arginare il problema dell’abbagliamento in facciata. Per poter arrivare ad una soluzione ottimale serve considerare tutto, dalla lega d’alluminio coinvolta sino all’installazione finale della struttura. Ad oggi il progetto è in fase di appalto e siamo felici perché siamo riusciti ad esaudire il desiderio del cliente in merito al riuso di un materiale a fine vita, garantendo anche un impatto economico inferiore rispetto all’utilizzo di materiali nuovi”.