Poltrona Frau dopo quarant’anni rilegge il divano Ouverture

Rompere con il formalismo imperante attraverso il design che deve essere un ‘classic in its future form’, cioè la sintesi fra tradizione e avanguardia. Sono passati quarant’anni fa da quando Pierluigi Cerri ha dato vita a Ouverture, l’iconico divano da lui creato per Poltrona Frau lnel 1982 e che, oggi, a quasi mezzo secolo di distanza, rinasce per dimostrare al mondo quanto un buon progetto non abbia età. Lui, architetto e visual designer che ha attraversato il secondo Novecento passando con disinvoltura dal ruolo di docente accanto a Umberto Eco, allo studio di progettazione Gregotti Associati con Vittorio Gregotti e Augusto Cagnardi che ha lasciato nel 1998 per costituire lo studio Cerri & Associati con Alessandro Colombo, è riuscito con questo pezzo a rompere con la tradizione e a dare forma a un concept di per sé provocatorio.

E lo si evidenzia già dal nome liberamente tratto dal mondo della lirica e dalla forma che, come racconta il progettista: “Ouverture evidenzia in una struttura brutalista l’ideologia che lo disegna contro il conformismo borghese”. E questa poetica contro corrente sta tutta nella forza del telaio che richiama l’architettura industriale, con la sua caratteristica trave a ‘T’ che sorregge una morbida e ricca cuscinatura disponibile in Pelle Frau o in tessuto. Le componenti tecnologiche utilizzate diventano quasi un manifesto progettuale: la trave portante in acciaio forato è costituita da segmenti privi di saldatura che determinano la componibilità lineare di Ouverture e che sono tenuti in posizione da giunti in alluminio a doppia ‘C’, come in un gioco di incastri reso manifesto nel profilo laterale che diventa parte sostanziale dell’estetica del divano stesso. Tutte le parti di metallo sono verniciate a polveri epossidiche di colore nero opaco e la stessa trave a ‘T’ in acciaio risulta distanziata dalle traverse nello stesso materiale a profilo semi-ovale che sorreggono il sedile, così da dare la percezione che la parte imbottita del divano ‘galleggi’ sui suoi supporti.

Ouverture, l’iconico divano creato da Pierluigi Cerri per Poltrona Frau. Qui in una foto di Antonia Mulas a Palazzo Corsini

Un gioco di contrasti tra la celebrazione della tecnologia del metallo e la voluttuosità dei cuscini, il cui disegno è enfatizzato dalle morbide pieghe della Pelle Frau o del tessuto. La riedizione di Ouverture esprime appieno la ‘Leathership’ di Poltrona Frau, ovvero quella capacità di lavorare con lo stesso savoir faire materiali diversi dalla pelle, come i metalli, utilizzando sempre e solo tecnologie all’avanguardia come nella tradizione della storica manifattura di Tolentino. In discontinuità con il modello originale ci sono i cuscini, migliorati nell’ergonomia delle imbottiture che, rese più accoglienti, assumono anche un aspetto meno gonfio. La loro forma è apparentemente semplice e nasconde una ricchezza di dettagli come i bottoni decorativi dello schienale, tipico del design anni Ottanta.

Grande attenzione è posta anche ai dettagli meno visibili: nel sedile le lamine in acciaio interne sono rivestite in tessuto jacquard e in pelle, mentre il molleggio è ottenuto con una sospensione elastica in tela di nylon. L’imbottitura è in piuma d’oca e ovatta di poliestere con un inserto in poliuretano espanso. Il tutto garantisce l’indeformabilità della struttura e una sensazione di comfort elevato.



Editoriali di David Pambianco