Recupero del Pirellino, una nuova torre residenziale botanica e un ponte-serra aperto alla città. Sono questi gli elementi che contraddistinguono il progetto di rigenerazione di Pirelli 39 a Milano, presentato dal CEO di Coima Sgr Manfredi Catella e dagli architetti Stefano Boeri ed Elizabeth Diller, che si sono aggiudicati il concorso internazionale indetto nel 2019 dalla società per conto del fondo di investimento Coima Opportunity Fund II.
Pirelli 39 è collocato al centro dell’area Porta Nuova Gioia in una posizione strategica fra la stazione Centrale, a est, e scalo Farini, a ovest, e rappresenta il punto di accesso a Porta Nuova provenendo da nord verso il centro città. La sua riqualificazione si inserisce nel processo di rigenerazione dell’area su scala di quartiere iniziato con Gioia 22 e che si completerà nei prossimi anni con lo sviluppo dei progetti di Pirelli 35 e Gioia 20. Oggi l’immobile, dismesso dal Comune di Milano nel marzo 2015 e acquistato da Coima attraverso un’asta pubblica per 193 milioni di euro, rappresenta una frattura urbana che interrompe le diverse parti dei quartieri circostanti: privo di certificazioni di sostenibilità, non conforme alle norme anti-sismiche, inefficiente per un uso moderno e con problemi strutturali, di inquinamento e degrado ambientale-urbanistico-edilizio.
La proposta di Stefano Boeri Architetti insieme allo studio americano Diller Scofidio+ Renfro (DS+R), noto in tutto il mondo per aver realizzato la High Line nella Grande Mela e oggi al primo progetto in Italia, prevede un modello di utilizzo misto di spazi pubblici-residenziale-terziario attraverso il recupero della torre esistente da adibire a uso uffici e dell’edificio a ponte su Melchiorre Gioia, convertito in una serra della biodiversità pubblica dove si terranno anche eventi a carattere culturale-scientifico, oltre alla realizzazione di una nuova torre residenziale. Il tutto per un investimento complessivo di 300 milioni di euro, compresi i 193 milioni già destinati all’acquisto del palazzo.
“Il nostro progetto riporta in vita un nobile edificio (ex Pirellino), propone una torre dove la botanica si intreccia con l’architettura e inventa con il nuovo ponte/serra uno spazio verde aperto a tutta la città – ha dichiarato Stefano Boeri –. In un periodo così difficile, questo progetto rilancia nel mondo la visione di una Milano che scommette sul futuro e affronta con coraggio le grandi sfide della crisi climatica”.
L’edificio rientra nel tracciato del masterplan unitario per l’area Porta Nuova Gioia, avviato da Coima in collaborazione con il Comune di Milano e coordinato da Gregg Jones assieme a un team qualificato composto da Patricia Viel dello studio Antonio Citterio Patricia Viel, Chris Choa di Aecom (masterplan Olimpiadi Londra), Ibrahim Ibrahim di Portland (animazione spazi pubblici), Jim Burnett dello studio Ojb e Andreas Kipar di Land come paesaggisti.
L’area – per la quale Coima Sgr prevede investimenti totali di oltre 1 miliardo di euro, 270mila metri quadrati di superfici sviluppate o rigenerate, 20mila metri quadrati di aree pubbliche e 3.600 metri di percorsi ciclopedonali – rappresenta il completamento di Porta Nuova e verrà presentata dalla società nei prossimi mesi.