Guarda all’Europa, mercato oggi in forte crescita, l’espansione internazionale di Turri che, dopo aver consolidato i mercati di riferimento – Asia, con Cina in primis, Paesi russofoni, Medio Oriente e Africa – punta a inaugurare nuovi monomarca. “L’Europa e l’Italia sono mercati in decisa crescita e che vogliamo presidiare – esordisce il presidente Andrea Turri -. Sicuramente le limitazioni ai viaggi rallentano eventuali nuove aperture, ma le stiamo comunque pianificando, oltreché in Europa anche in India e Cina. Più avanti penseremo anche al mercato americano”.
Una strategia, quella di Turri, che però va oltre il ‘brick & mortar’ investendo anche in digitale per comunicare la storia del brand e le caratteristiche dei prodotti. “Stiamo investendo molto sul nostro profilo Instagram dove abbiamo raggiunto gli 85mila follower grazie a una presenza pensata con scatti ad hoc – spiega l’imprenditore -. Presidiamo anche altri social, come Pinterest e Facebook, e da un anno ci stiamo affidando a una società esterna per gestirli. Il prossimo passo sarà l’integrazione online di un configuratore”.
L’azienda di arredo di alta gamma, che ha attraversato un cambio di gusto verso un prodotto più ‘pulito’ e moderno, dopo aver chiuso il 2019 a 27 milioni di euro di fatturato, nel 2020 ha registrato un lieve calo a seguito dell’impatto della pandemia, per ripartire già dai primi mesi dell’anno in corso soprattutto nel canale retail. “Se il retail ha retto nonostante le limitazioni seguite al Covid-19 e ad oggi sta ottenendo record di fatturato – spiega l’imprenditore –, il contract, che per noi rappresenta il 50%, ha subìto invece un forte colpo e inizia solo ora a riprendersi con un ritorno degli ordini e un certo fermento sul fronte delle richieste. Ma è presto per fare previsioni sulla chiusura d’anno“.
La pandemia non ha spaventato Turri che ha continuato a investire in innovazione di processo con un approccio avviato diversi anni fa, quando poteva essere considerato pionieristico. “Tre anni fa – ricorda il presidente – abbiamo investito un milione di euro per passare al nuovo gestionale Sap e, ancor prima, abbiamo realizzato due torri-magazzino completamente automatizzate per la gestione della ferramenta, collegate al gestionale, quindi già in ottica 4.0“.
Ancora, l’azienda sta lavorando sull’impianto produttivo per la conversione dei sistemi di produzione verso l’uso di vernici all’acqua. È un processo complesso, già avviato da un paio d’anni, e che richiederà ancora un po’ di tempo, ma l’intento è di rendere la fase della verniciatura sempre meno impattante sull’ambiente. Anche per quanto riguarda le materie prime, Turri sta lavorando attivamente per ottenere su tutti i legni la certificazione CARB. “Le pelli utilizzate per i nostri mobili – specifica Andrea Turri – hanno tutte le certificazioni relative al Sistema di Gestione per la Qualità, alla Certificazione di Origine, e al Sistema di Gestione Ambientale, necessarie anche a garantire l’autenticità del Made in Italy”.
Ma l’attenzione e l’impegno dell’azienda si rivolgono anche alla sostenibilità, va in questa direzione infatti l’intenzione di ricoprire completamente la produzione di pannelli solari, per perseguire politiche di risparmio energetico, sulla spinta del Pnrr, e di adoperarsi per ridurre le emissioni volatili dei composti organici durante le fasi produttive.