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Outdoor, ancora margini per guadagnare posizioni e segmenti

Poltrona Net Lounge, Nardi

Outdoor, ancora margini per guadagnare posizioni e segmenti

by Maria Elena Molteni
17 Marzo 2023

Un momento felice quello che sta attraversando il comparto dell’outdoor made in Italy. Lo certificano i numeri delle aziende, i cui dati preliminari, come ha potuto verificare Pambianco Design, risultano in crescita.

Se nel complesso i numeri dell’intera filiera del legno arredo mostrano per l’anno appena trascorso un risultato eccellente, con un valore di 56,6 miliardi di euro, in crescita del 12,7% rispetto al 2021, anche aziende dell’outdoor stanno per mandare in archivio bilanci in rialzo. Abbiamo analizzato le prime cinque società per fatturato. Sul podio Nardi che chiude il 2022 a 85,25 milioni di euro, seguita da Emu com 49 milioni e Talenti 44,8 milioni di euro. Balzo di Paola Lenti che raggiunge i 40,3 milioni, mentre per Roda il giro d’affari si attesta a 30 milioni di euro.

LA SICUREZZA DEL MAGAZZINO E DELLA CONTINUITÀ PRODUTTIVA

Per Nardi “il 2022 è andato molto bene, ma d’altra parte c’erano tutti i presupposti. L’anno si è chiuso a 85 milioni e 250mila euro, con una crescita del 17% rispetto al precedente. Un incremento in parte spinto dagli aumenti sul listino di settembre 2021, ma anche in conseguenza della crescita delle materie prime in atto” spiegano Anna e Floriana Nardi, entrambe CEO dell’azienda. Ma il risultato è anche e soprattutto frutto “dell’aumento delle quantità: non è stato soltanto un fattore di aumento dei prezzi, ma un aumento delle quantità in uscita”. Un dato molto importante, dunque, che indica una crescita strutturale, dovuta a diversi fattori: in parte, sottolineano le due CEO, “all’appeal dei prodotti e soprattutto al fatto di avere disponibile la merce, anche in tempi anche relativamente corti”. Un aspetto fondamentale che ha garantito “una continuità di lavoro con tutti i clienti nelle varie parti del mondo, grazie alla nostra rete vendita che è stata sempre molto presente”. Ne risulta evidente che il fatto di essere ben strutturati dal punto di vista del magazzino, a fronte di fattori esogeni inattesi sempre più frequenti, sia diventato un fattore competitivo. “E’ molto importante che i prodotti vengano realizzati all’interno dei nostri stabilimenti produttivi, dalla progettazione alla produzione, alla logistica: questo ha consentito di avere il prodotto, la filiera controllata dall’azienda e di dare un servizio più efficiente e sicuro”. Nardi si era attrezzata a sufficienza proprio per poter affrontare i momenti complessi delle consegne: “abbiamo aumentato la parte produttiva, acquistato macchinari nuovi, ampliando così il reparto con 5 nuove macchine. Un investimento importante, superiore ai 5 milioni di euro”.

CONSOLIDARE E CRESCERE

Numeri in crescita anche per Emu che, dopo avere chiuso il 2021 a 40 milioni di euro, archivia il 2022 a 49 milioni (dato preliminare). “Una crescita dovuta – sottolinea Stefano Zajotti, Design & Communication Manager di Emu Group – alla nostra capacità di approvvigionamento”. E’ bene ricordare che Emu è produttore “e dunque, al contrario degli editori, non ha avuto problemi nel produrre: avevamo a disposizione tutto il necessario e siamo riusciti a seguire la nostra clientela in modo costante e continuativo. Quando sono sopravvenute difficoltà nel reperire materiale abbiamo accelerato e diversificato anche i fornitori. Ci siamo coperti. Questo ci ha permesso di servire la clientela in modo continuativo”. Per l’anno in corso, l’obiettivo è consolidare: “una crescita avvenuta in maniera così accelerata negli ultimi anni ha necessità di consolidare, tanto più che è stata certamente frutto delle nostre idee e delle nostre azioni, ma anche il mercato è cresciuto. Per altro, molti player che erano operativi sul campo del solo indoor hanno scelto di aumentare l’attenzione sul comparto outdoor”. Nuovi competitor, dunque, un mercato effervescente, ma anche la necessità di fissare, consolidare i risultati anche per comprendere quale possa essere l’andamento futuro. Nessuna acquisizione o aggregazione in vista, nel frattempo: “l’azienda è autosufficiente su tutta la fase produttiva. Voglio sottolineare che abbiamo uno stabilimento di 100mila metri quadrati e un indotto importantissimo che lavora per noi nella nostra zona. Un comparto che è molto ben organizzato e pensiamo che ci sia ancora possibilità di crescita con questa medesima struttura”. Nel frattempo, “ci conviene continuare a cavalcare l’onda e poi inizieremo a fare leva con l’ecommerce”.

LUXURY, AMPI SPAZI DI CRESCITA

Un’ottima annata anche per Talenti che chiude il 2022 arrivando a sfiorare i 45 milioni di euro (44,8 milioni, sempre dato preliminare), dopo avere terminato il 2021 a 30 milioni, così segnando un incremento di circa il 50%. Oggi, spiega il direttore commerciale Edoardo Cameli, l’obiettivo è “attaccare la fascia alta del mercato, la nostra idea è proprio quella di andare in questa direzione. Eventi di livello alto, presentazione di prodotti di fascia alta, nuovi designer che si vengono ad aggiungere, per andare nella direzione luxury”. Che, d’altra parte, è esattamente dove c’è spazio di mercato di crescita. Nel frattempo, Talenti ha attrezzato negli Usa un magazzino: i container con la merce sono partiti proprio a febbraio. Lo scopo è “dare servizi ai clienti”. Un conto infatti è la vendita di prodotti custom, la cui richiesta non mancherà mai. Va però rafforzato il just in time, la vendita che non può attendere oltre le tre settimane, il mese al massimo, per essere portata a termine. “Per questa ragione abbiamo avviato il progetto del magazzino”, sottolinea Cameli. Una volta che esso sarà entrato a regime, “il mio obiettivo è aprire un punto vendita monobrand Talenti dove ricevere clienti e organizzare eventi una volta l’anno, per poi andare ad approcciare l’e-commerce”. Questo però “solo quando i punti vendita stessi avranno acquisito fiducia nei nostri confronti”. Dove? sotto il sole della California probabilmente, ma la località è top secret.

L’articolo è disponibile sul numero di febbraio/marzo di Pambianco Magazine Design.

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