Un aeroporto contemporaneo in una città senza tempo. L’ampliamento del terminal passeggeri di Venezia, il cui taglio del nastro è avvenuto sabato 17 giugno alla presenza del ministro delle Infrastrutture Graziano Del Rio, è il primo step di un piano che porterà a 15 milioni di passeggeri l’anno la capacità dello scalo dedicato a Marco Polo, primo grande viaggiatore della storia. L’intervento, dal costo complessivo di 68,6 milioni di euro, rientra tra le opere previste nel piano di investimenti per il periodo 2012–2021 per un impegno complessivo di oltre 800 milioni da parte di Save, società che gestisce il sistema aeroportuale veneto.
Il progetto dell’opera, contraddistinta dalla grande galleria vetrata (278 metri di lunghezza per 18 metri di altezza) per l’accoglienza dei passeggeri con funzione di atrio commerciale e zona di orientamento prima dell’ingresso nell’area dei check-in, ma anche dall’apertura della nuova sala vip “Marco Polo Lounge”, è stato sviluppato da Save Engineering con la consulenza alla progettazione architettonica, strutturale e impiantistica di One Works, studio di architettura fondato da Leonardo Cavalli e Giulio De Carli, che consolida la propria leadership nell’ambito delle infrastrutture del trasporto, uno dei tre ambiti strategici assieme a real estate/retail e al masterplanning. Lo studio ha chiuso il 2016 con un giro d’affari di 20,7 milioni di euro, in crescita del 70% sull’esercizio precedente, con una progressione del +300% negli ultimi quattro anni. La novità del 2017 è l’apertura di una filiale a Singapore, da dove One Works gestirà il business del sudest asiatico, in aggiunta alle sedi già esistenti a Milano per Italia ed Europa, a Dubai per il Medio Oriente e a Londra per tutti i mercati di lingua inglese.
Il mercato estero genera il 74% del fatturato complessivo di One Works, mentre il mercato domestico pesa per il restante 26% ed è tornato ai valori pre-crisi. Il piano di investimento per l’Italia prevede l’apertura entro l’anno di una nuova sede e lo sviluppo di un programma di lavoro, finalizzato a riportare in Italia il know how sviluppato a livello globale, per condividerlo con l’intera filiera di progetto e con le nuove generazioni di professionisti del settore. Il programma fonderà su tre principali pilastri: formazione, comunicazione e ricerca&sviluppo. Complessivamente, lo studio dà lavoro stabilmente a 150 persone tra architetti e ingegneri, con un ampio indotto.