Occhio, azienda tedesca fondata e amministrata da Axel Meise, assieme alla moglie Susann, è oggi una realtà da 100 milioni di euro di fatturato che propone oggetti di illuminazione che coniugano l’estetica del design italiano all’alto livello di ingegnerizzazione tedesca.
Il nome del brand rivela l’amore del designer per l’Italia (ha scelto nomi italiani, Matteo e Luca, anche per i propri figli, ndr) e la capacità di osservare attentamente il mercato e individuare ciò che manca. Anche il primo prodotto ricorda nelle forme un occhio. “Ho iniziato da giovane per passione – ricorda Meise sul palco di Palazzo Mezzanotte in occasione del 7° Pambianco – Interni Design Summit – negli anni 80 con un negozio multibrand di illuminazione, ancora presente nel nostro gruppo. Nel 1999 ho lanciato il nuovo concept ‘Occhio’: proposta di design che integra tecnologia d’avanguardia“.
Tutti i prodotti sono ideati e progettati internamente, dallo stesso Meise e dal suo team. “Mi piace concretizzare le mie idee di designer, mentre per l’ingegnerizzazione ci appoggiamo a partner esterni“.
Sul fronte distributivo, Occhio, molto forte in Germania, Benelux e Austria, ha da poco inaugurato un negozio a Milano, piazza dalla quale Meise intende partire per sviluppare tutto il sud Europa. “Il Supersalone di settembre e il Salone del Mobile di aprile saranno per noi occasioni per farci conoscere sempre più a livello internazionale, nostro obiettivo è aprire nuovi monomarca all’estero“.
L’azienda, che in futuro intende proseguire con una distribuzione mista tra monomarca e dealer, mira a coinvolgere i propri consumatori informandoli sulle proposte e ispirandoli con quello che Meise definisce un vero “eco sistema che permette di integrare i prodotti in tutti gli ambienti della casa“.
La declinabilità del Led e la sua alta efficienza lo rendono adatto sia al residenziale che al contract, per questo motivo i prodotti Occhio non necessitano di essere differenziati a seconda della destinazione d’uso.
L’azienda, con l’ingresso di un private equity, spinge sull’accelerazione internazionale. “L’ingresso del private equity è stato un passo importante per noi – spiega Meise – non tanto per la liquidità quanto per la spinta commerciale“. Ora Occhio punta a continuare a crescere oltre l’area ‘DACH’ (Germania, Austria, Svizzera) che ad oggi rappresenta il 90% del turn over.
Per il futuro, Occhio proseguirà in innovazione di prodotto con focus domotica: “Va integrata nei prodotti – conclude Meise – per le ‘smart home’ che la gente ormai si aspetta”.