Da tempo impegnata nelle politiche di sostenibilità ambientale, Nardi ha presentato al FuoriSalone 2019 Regeneration, un progetto innovativo per rigenerare la plastica usata sia di prodotti obsoleti dell’azienda sia di altri marchi
La frontiera che va oltre alla sostenibilità è l’economia circolare, un sistema economico pianificato per riutilizzare i materiali in successivi cicli produttivi, riducendo al massimo gli sprechi. Non è un approdo semplice, in special modo per una piccola/media impresa, perché prevede, più che sostanziosi investimenti, soprattutto un cambio di mentalità. Ma è un obiettivo che diventerà sempre più cruciale nel medio termine, sia per questioni etiche, sia per ragioni di natura commerciale. “L’attenzione su queste tematiche sta crescendo dovunque e, quindi, chi si adegua prima avrà maggiori chance”, sostengono Anna e Floriana Nardi, CEO dell’azienda vicentina. La loro è un’impresa che ha già fatto il passo verso questa direzione. Nata nel 1990,è specializzata nella progettazione e realizzazione di arredi in resina per l’outdoor di qualità e di design sia per il settore residenziale che per l’hospitality. Oltre a vantare una filiera produttiva totalmente Made in Italy, l’azienda, il cui pacchetto azionario e direttivo è completamente detenuto dalla famiglia Nardi, da tempo si è adeguata alle esigenze della sostenibilità ambientale, stanziando investimenti importanti per rendere più efficienti e green gli stabilimenti produttivi. L’ultimo di questi, inaugurato nel 2017, è progettato con tecnologie all’avanguardia a livello impiantistico e ambientale e dispone di presse ad iniezione ibride ad alto risparmio energetico. Inoltre il sistema di raffreddamento utilizza l’aria esterna riuscendo, così, nelle stagioni fresche, a raffreddare gli stampi senza ricorrere all’uso dell’acqua e consumando pochissima energia elettrica. L’energia, peraltro, è prodotta in gran parte da un sistema di pannelli fotovoltaici. In più, il ciclo produttivo interno è in grado di riutilizzare tutti gli scarti di produzione. “Abbiamo sempre interpretato come una necessità la cura e il rispetto per il territorio circostante al quale siamo molto legati. È stato un approccio che abbiamo cercato di estendere anche ai nostri collaboratori”, raccontano le due sorelle che guidano questa realtà produttiva da 48 milioni di euro di ricavi (+4%), l’80% dei quali legati alla domanda proveniente fuori dall’Italia. “Con la progettazione del quarto stabilimento, poi, l’attenzione su tutti gli aspetti legati alla sostenibilità è diventata quasi maniacale. Solo per questo impianto abbiamo investito otto milioni di euro ma i nostri sforzi stanno proseguendo per apportare miglioramenti agli altri tre stabilimenti, sempre a Chiampo, nel vicentino, in particolare nell’ottica di sostituire i vecchi macchinari per rendere il ciclo produttivo più efficiente sotto ogni punto di vista”.
OBIETTIVO REGENERATION
È in questo contesto che è nata l’idea di dare vita a un progetto industriale che mette al centro l’economia circolare. Si chiama Regeneration ed è stato presentato all’ultima edizione del FuoriSalone di Milano. Regeneration propone i risultati della prima fase di sperimentazione per l’avvio di un programma industriale per la rigenerazione della plastica usata dal quale è nato il primo prodotto a catalogo Komodo EcoWall, un divisorio da esterno disegnato da Raffaello Galiotto e realizzato con materiale rigenerato ottenuto dal ritiro di prodotti in plastica giunti a fine vita. Concepito per la partizione degli spazi outdoor, Komodo EcoWall è un sistema modulare liberamente componibile in verticale e in orizzontale e concepito con un leitmotiv ad intreccio che evoca i rami degli alberi. “Regeneration è solo il primo step di un progetto più ampio che proseguirà nei prossimi anni con altri prodotti”, dichiarano le CEO. La novità di questo progetto si cela nel cambio di prospettiva. “Si parla molto di plastica ma per l’ambiente il problema non sono i materiali plastici in sé quanto l’uso che se ne fa. O, per meglio dire, la tendenza al monouso. In realtà la plastica utilizzata per gli arredi è un materiale che ha un ciclo di vita molto lungo ed è bene sfruttarlo. Nel caso degli arredi spesso sottende anche un grande valore di ricerca e di design”, sottolineano Anna e Floriana Nardi. “I nostri prodotti sono realizzati in materiale riciclabile al 100%, il polipropilene, che ha notoriamente delle qualità non indifferenti soprattutto per l’outdoor: per esempio è resistente agli agenti atmosferici, alle sollecitazioni e non necessita di particolari attenzioni e manutenzioni”, raccontano. “Spesso, però, ad un certo punto, quando i consumatori decidono di cambiare arredo, anche i nostri pezzi, come del resto gli altri oggetti di arredamento, finiscono in discarica. Per noi è inammissibile perché sappiamo che possono essere riutilizzati. Così abbiamo studiato le modalità pratiche per rigenerare questo materiale. Con Regeneration stiamo così chiudendo il cerchio perché questa plastica obsoleta possa diventare il punto di partenza per nuovi prodotti”. Il progetto, semplice e allo stesso tempo sfidante, non ha comportato una rivoluzione degli assetti produttivi dell’azienda. “Diciamo che eravamo già preparati – spiegano – perché da tempo utilizziamo gli scarti di produzione. Il passo successivo, ora, è ottenere una serie di certificazioni, per le quali siamo già al lavoro”.
NUMERI IN CRESCITA
Con il progetto Regeneration, Nardi punta a consolidare la propria immagine di azienda green sia in Italia, sia all’estero, area questa che vale ormai più di tre quarti del giro d’affari. “I consumatori sono ormai molto attenti ai temi della sostenibilità, sia nel nord Europa, sia negli Stati Uniti”, confermano le titolari. Attualmente il network distributivo conta su una presenza in 115 Paesi al mondo. “L’Europa ha un peso importante per la nostra realtà e sta crescendo la domanda dei nostri prodotti anche nei paesi dell’Est Europa. Stiamo avanzando a piccoli passi perché occorre sempre trovare il giusto distributore, in modo particolare nel Vecchio Continente. Per contro l’Australia, anche se lontana, per noi rappresenta invece un caso a sé stante: lì siamo già presenti da anni in modo consolidato”. L’approccio di sviluppo commerciale a piccoli passi dell’azienda sta già regalando grandi soddisfazioni in termini di crescita del business. Il trend positivo degli ultimi anni ha permesso infatti di raddoppiare il giro d’affari con utili sempre in crescita. “Il nostro settore sconta una forte stagionalità tanto che nei primi cinque mesi dell’anno realizziamo il 60% del fatturato dell’intero esercizio. Questo significa che l’avvio dell’anno è cruciale per un’azienda come la nostra anche se la presenza commerciale nei due emisferi ci permette di lavorare con soddisfazione in tutti i periodi. I feedback di mercato di quest’anno continuano ad essere ottimi e contiamo di raggiungere i 50 milioni di euro di ricavi”. Nel corso degli ultimi anni sono stati diversi i riconoscimenti ricevuti che hanno premiato Nardi sia per il concept dei suoi prodotti, come la selezione ADI Design Index 2017,
il Red Dot Award e il Good Design Award nel 2018, sia per i risultati economici. Nel 2018 la realtà vicentina è stata selezionata dal Best Performance Award 2018, promosso da SDA Bocconi, J.P. Morgan Private Bank, PwC, Thomson Reuters e Gruppo 24 ORE che ha visto Nardi arrivare fra le 76 imprese più virtuose d’Italia per la categoria “Best Performing Small Company”. A maggio 2019, invece, l’azienda ha ricevuto il riconoscimento Industria Felix – Il Veneto che compete che ha premiato Nardi come Migliore Media Impresa della regione Veneto.