L’azienda di lampade di design Slamp ha inaugurato, in occasione dei suoi 25 anni di attività, il nuovo stabilimento produttivo e hub creativo di 8mila metri quadrati alle porte di Roma dove, storicamente, ha sempre avuto sede l’atelier manifatturiero del brand. L’azienda conta oggi 30 linee di assemblaggio, 7 macchine da taglio a freddo, un portafoglio di 540 referenze, circa 20 professionisti impegnati nella Ricerca e Sviluppo e altre 60 risorse impegnate tra Business Development, Produzione e Amministrazione.
“La nuova sede – racconta il fondatore e CEO di Slamp Roberto Ziliani – origina letteralmente da un sogno: creare un layout osmotico in cui tutti i reparti fossero il più integrati e trasparenti possibile. Per cui nella realizzazione, un po’ come un’opera di Escher, l’ufficio Stile e la Ricerca e Sviluppo compenetrano nel reparto produttivo, il marketing nel commerciale, il commerciale nell’amministrazione, la zona networking, cui si accede da tutti i settori, affaccia sulla zona di prototipazione e ha una doppia cucina per sfidarci ai fornelli”.
Cuore pulsante del nuovo hub è la “Via della Luce”, un percorso sensoriale ed esperienziale tra le linee di produzione, che permette agli ospiti di scoprire come nasce una lampada, dal concept alla spedizione, atterrando poi nello showroom progettato dall’art director Luca Mazza, braccio destro di Ziliani dal 2005.
“Abbiamo scelto – prosegue Ziliani – di costruire ampi lucernari e vetrate per far entrare il più possibile la luce, riservando le zone buie ai test dei prodotti. Ci siamo contornati di bambù da 15 metri per crearci la nostra isola felice, e ci abbiamo messo in mezzo un gorilla rosa. Abbiamo optato per un’architettura esterna in stile “data center” della Silicon Valley, ma l’abbiamo contaminata di opere artistiche colorate – come la scultura perimetrale di Jacopo Foggini che al tramonto sembra trasformare l’azienda in un razzo spaziale”.
Slamp – decretata dal Mise una Pmi Innovativa nel 2018 – fonda parte della sua unicità sull’utilizzo di tecnopolimeri estrusi in lastre sottili, flessibili, infrangibili, durevoli e cristalline che vengono tagliate a freddo, lavorate a mano dalle “Sarte della Luce” e che permettono di realizzare forme, decori ed effetti luminosi altrimenti impossibili con altri materiali.
L’attenzione alla sostenibilità ambientale è strutturale per il brand sin dal 1994: la lavorazione dei tecnopolimeri avviene senza emissioni di CO2; la produzione degli scarti è ridotta al minimo grazie all’intelligente lavoro di ottimizzazione degli impianti e gli scarti di lavorazione vengono destinati al riciclo con cadenza mensile. È proprio del 2019 l’avvio di un nuovo accordo di filiera che mira a rigenerare gli scarti di lavorazione delle lampade per reintrodurli nel ciclo di trasformazione del materiale e farne innovative arnie per le api.