Stime ampiamente positive per la nautica in Italia che potrebbe chiudere il 2021 sfiorando la soglia dei 6 miliardi di euro, tornando ai livelli massimi già raggiunti dal settore nel biennio 2007/2008.
L’industria italiana della nautica ancora una volta al vertice per gli ordini delle imbarcazioni superiori a 24 metri, con 523 yacht in costruzione su un totale di 1024 a livello globale. Lo certifica il Global Order Book, elaborato da Boat International. L’Italia raggiunge così il massimo storico di ordini nel Gob. La quota italiana rappresenta oltre la metà degli ordini mondiali, con il 51% del totale, con un incremento di 116 unità rispetto al 2021, corrispondente a una crescita del 28,5%. Turchia e Paesi Bassi seguono nella classifica, rispettivamente con 91 e 81 ordini. A livello di gross tonnage, il podio vede sempre l’Italia sul gradino più alto, con un totale di 184.845 gt, seguita dalla Germania (103.371 gt per 20 progetti) e dai Paesi Bassi (95.552 gt). Il gross tonnage medio per gli ordini di queste tre nazioni è molto eterogeneo e rispecchia le rispettive specializzazioni: gigayacht per la Germania (media di 5.169 gt), megayacht per i Paesi Bassi (media di 1.274 gt) e superyacht per l’Italia (media di 353 gt). Nel ranking elaborato dal il Global Order Book relativamente ai top builder nel 2021, nei primi diciassette posti ci sono sette marchi italiani: Azimut|Benetti, Sanlorenzo, Overmarine, The Italian Sea Group, Palumbo, Baglietto, Cantieri delle Marche. Al primo posto assoluto svetta Azimut|Benetti, che si conferma il più importante produttore al mondo di superyacths con i suoi 128 progetti per 4,6 chilometri. Al secondo posto, proprio come nella precedente rilevazione, Sanlorenzo con 117 progetti e 4,159 km. Guadagna due posizioni Overmarine che sale dall’ottavo posto con 24 progetti 990 metri. All’ottavo The Italian Sea Group con con 12 progetti per 757 metri che guadagna una posizione. Baglietto passa dal 14esimo al decimo posto con 14 progetti per 637 metri. Dodicesimo (dal 16esimo) Cantieri delle Marche, Cantiere delle Marche con 15 progetti per 578 metri. Infine Palumbo che perde posizioni e passa dalla 13esima alla 15esima con 12 progetti per 538 metri. 2345
RAGGIUNGE IL MILIARDO AZIMUT|BENETTI
Guardando al giro d’affari dei cantieri italiani, chiude con un valore della produzione 2021/2022 pari a 1 miliardo di euro Azimut|Benetti, registrando così un incremento del 19% rispetto all’esercizio 202/2021, quando aveva raggiunto gli 850 milioni. Ai massimi storici anche il portafoglio ordini, oltre 2,5 miliardi di euro, che andrà a coprire la produzione per i prossimi tre anni. La ripartizione ordini a livello globale vede il 32% in Europa, il 38% nelle Americhe, il 16% in Apac (Asia Pacific), il 14% in Mea (Middle East e Africa). “Come gruppo siamo sempre stati impegnati nel cercare di stimolare l’interesse di nuovi clienti ancora lontani dal mondo della nautica, e abbiamo raccolto negli anni ottimi risultati” evidenzia Marco Valle, CEO del Gruppo Azimut|Benetti, sottolineando anche che “l’importante cambiamento delle abitudini e degli stili di vita rilevato recentemente a livello globale ha decisamente contribuito ai risultati di oggi. Siamo stati bravi ad anticipare questo cambiamento e ad interpretare i desideri dei nuovi clienti, e ci auguriamo di continuare su questa rotta”. Intanto il gruppo pianifica importanti investimenti finalizzati alla sostenibilità per i prossimi anni, concentrandosi non solo sui prodotti ma sullo sviluppo industriale, sui siti produttivi e su progetti di formazione sul territorio. Un investimento totale di 130 milioni di euro nei prossimi 4 anni focalizzati sull’abbattimento del consumo energetico attraverso la conversione al fotovoltaico e alla geotermia, lo sviluppo dei siti produttivi, la digitalizzazione dei processi industriali, la formazione del personale e in generale il miglioramento delle condizioni di vita dei lavoratori.
OTTIMA PROFITTABILITA’ NEI CONTI DI SANLORENZO
Altra top in class Sanlorenzo che ha mandato in archivio il 2021 con ricavi netti derivanti dalla vendita di nuovi yacht per 585,9 milioni di euro, +28% rispetto ai 457,7 milioni del 2020, guidati dall’accelerazione dell’Europa e delle Americhe. L’Ebitda rettificato si è attestato a 95,5 milioni, +35,3% rispetto a 70,6 milioni del 2020, con un margine pari al 16,3%. L’utile è stato di 51 milioni di euro. Ottimi segnali anche dal primo trimestre del 2022 con ricavi per 164,4 milioni (+39,3%) e un utile di 14 milioni (+69,3% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno). Commentando i numeri del 2021, Massimo Perotti, presidente e amministratore delegato del gruppo, evidenzia come “la top line, in forte crescita rispetto al 2020” sia stata “trainata dall’accelerazione dell’Europa e delle Americhe. La crescita della profittabilità, della generazione di cassa e di tutti i principali indicatori finanziari hanno quindi confermato Sanlorenzo quale maison di lusso nel settore dello yachting internazionale”. Anche i numeri del primo quarter 2022 “si confermano ancora una volta eclatanti, non ci sorprendono, perché figli di un modello di business solido in tutte le sue componenti. Questa solidità si riflette in performance superiori non solo nella nautica, ma anche nel settore del lusso. Uno degli elementi più rassicuranti per le nostre previsioni – evidenzia – è certamente il portafoglio ordini a 1,2 miliardi di euro, che, oltre a fornirci un’elevata visibilità sui prossimi esercizi, ci rende molto fiduciosi in quanto quasi interamente realizzato con contratti firmati da clienti finali. L‘ampia diversificazione delle vendite su scala globale, con una marginale esposizione a Russia e Cina, rappresenta un ulteriore motivo di confidenza se consideriamo il contesto attuale di incertezza tanto politica quanto economica”.
PUNTA A SFIORARE I 300 MILIONI ITALIAN SEA GROUP NEL 2022
The Italian Sea Group chiude invece l’esercizio 2021 con ricavi per 186 milioni di euro, in aumento del 60,3% rispetto ai 116 milioni; l’Ebitda si attesta a 28 milioni, con un Ebitda margin pari al 15% (era del 12,5% nel 2020). L’utile risulta pari a 16,3 milioni. Bene anche il primo trimestre 2022 con ricavi totali per 69 milioni di euro, + 98,6% rispetto ai 34,7 milioni di euro del primo trimestre 2021; Ebitda a 10,2 milioni (+120,3%) e incidenza sui ricavi del 14,8%. Il gross backlog (Shipbuilding e Refit) risulta di pari a 891 milioni di euro e il net backlog (Shipbuilding e Refit) pari a 573 milioni. In particolare sono i “risultati dei primi tre mesi” che “confermano l’efficacia della nostra visione strategica e del progetto di crescita che stiamo attuando”. L’acquisizione Perini Navi, evidenzia il fondatore e CEO Giovanni Costantino, “sta già avendo un impatto molto positivo sulle nostre attività, sia in termini di ricavi sia per quanto riguarda il posizionamento sui mercati globali. La completezza del nostro portafoglio e della gamma di prodotto, insieme alla riconosciuta qualità tecnica e stilistica, ci consentiranno di continuare a crescere anche attraverso la penetrazione di mercati nei quali vediamo un grande potenziale. L’espansione della capacità produttiva con l’integrazione dei cantieri di Viareggio e La Spezia ha permesso di ampliare l’attività di Shipbuilding e quella di Refit, con un mix ottimale che ci ha consentito di ottenere eccellenti risultati in termini di margini operativi”. Da qui in avanti, assicura infine, “l’attenzione alla marginalità continuerà ad essere il nostro focus principale per un solido percorso di sviluppo”. Nel frattempo, Tisg conferma la Guidance 2022, formulata il 22 febbraio scorso, in occasione della pubblicazione dei risultati preconsuntivi 2021, che prevede ricavi totali per i 12 mesi dell’esercizio 2022 compresi tra 280 e 295 milioni di euro e un Ebitda margin del 15,5%.
FERRETTI, QUOTAZIONE PER PERSEGUIRE INNOVAZIONE E SVILUPPO
In forte incremento anche il fatturato di Ferretti Group, che chiuso il 2021 con ricavi netti in aumento di 287,1 milioni di euro, +47%, passando così dai 611,4 milioni di euro per l’esercizio chiuso al 31 dicembre 2020 ai 898,4 milioni di euro per il periodo di riferimento. La percentuale di ricavi provenienti dall’area Emea è rimasta relativamente stabile (376 milioni con una quota del 41,9%. Leggermente inferiore, il contributo dall’Amas “principalmente a causa allo scoppio della pandemia COVID-19, che ha comportato il rinvio di alcune consegne al primo trimestre del 2021 (288 milioni con una quota del 32,1%). Il Covid si è fatto sentire anche nella regione Apac, dove si è registrata una diminuzione di ordini soprattutto per gli yacht più grandi (49,3 milioni con una quota del 5,5%). L’utile per l’anno ha raggiunto i 37,383 milioni dai 21,9 del precedente esercizio. “Il 2021 è stato un anno cruciale per il Gruppo Ferretti, grazie alla significativa crescita del business e alla sua quotazione alla Borsa di Hong Kong” ha sottolineato il CEO, Alberto Galassi. “Per quanto riguarda il primo aspetto, la pandemia ha imposto al Gruppo di creare un luogo sicuro in cui libertà e privacy fossero garantite. Questa esigenza ha portato alla ripresa del mercato, che continua a crescere costantemente grazie a un nuovo modo di vivere la vita a bordo delle imbarcazioni”. Tutto ciò, insieme alla decisione di dare seguito alla quotazione sui mercati azionari asiatici, “ci ha offerto l’opportunità di espandere ulteriormente la nostra attività e di integrare la sostenibilità all’interno del Gruppo. L’ampliamento del nostro spettro di azionisti ci consentirà di accedere al sostegno necessario per perseguire l’innovazione e lo sviluppo, spingendoci al contempo a essere più responsabili nei confronti delle persone con cui interagiamo”.