Verso la sostenibilità: il progetto Celeste di Martinelli Luce

Sostenibilità, dodici lettere cariche di significato, che a volte si rivelano solo uno slogan, perché essere responsabili significa essere ben consapevoli di ciò che si progetta, di come lo si crea, di come si produce e di quali materiali si scelgono. Ci vuole responsabilità, pensiero laterale e innovazione nei materiali. Gli esempi virtuosi in questo campo sono davvero tanti, frutto di tanto lavoro di ricerca, come quello presentato al pubblico da Martinelli Luce, che da oltre 70 anni, si impegna a lavorare per innovare i suoi prodotti, non solo a livello di design ma anche di materie prime e di processo produttivo. Un’evoluzione continua che negli anni è stata affiancata alla tecnologia più avanzata, che mescolata ai valori forti dell’azienda, come funzionalità e purezza, hanno dato origine a prodotti senza tempo. Ma questo non era ancora sufficiente, ci voleva di più e così la famosa azienda di luci, ha iniziato quest’anno un nuovo capitolo, che ha il suo cuore sempre più votato a trovare risposte concrete a quelle dodici lettere. E per renderlo possibile, si è affidata al partner di lunga data Studio Natural, con cui l’azienda ha realizzato diverse collezioni, tra cui Avro, Cabriolette e Fluida.

La sospensione Ariosia di Mario Alessiani con rete in polietilene riciclato

Un progetto che nasce da un workshop a cui sono stati invitati a partecipare cinque designer selezionati da Studio Natural, per contribuire con la propria visione allo sviluppo di progetti che mettessero al centro del processo creativo la sostenibilità, impostata come elemento di spinta e ricerca proprio per il loro sviluppo. Celeste, questo il nome scelto per la nuova avventura, ha l’obiettivo di sperimentare e lavorare sulle barriere tecnologiche, culturali e immateriali della sostenibilità per studiare prodotti col minor impatto ambientale possibile. Possibili soluzioni pensate per l’abitare contemporaneo in chiave Martinelli Luce, che considera tecnologia, componibilità, modularità e minimalismo rappresentano valori imprescindibili in qualsiasi progetto. Una nuova via da seguire, un processo di sperimentazione fondato sull’innovazione e un richiamo al corretto cammino progettuale di prodotti orientati verso una sostenibilità a tutto tondo: dal materiale alla produzione, per arrivare alla longevità del prodotto stesso.

Il sistema di illuminazione a sospensione Moiré di Davide Anzalone

Un percorso che per alcuni prototipi ha significato approcciarsi al progetto partendo da lampade già presenti nel catalogo di Martinelli Luce. Come la sospensione Ariosia di Mario Alessiani che nasce dall’unione tra una serie di lampade Lunaop Slim già in produzione, riorganizzate all’interno di una rete annodata a mano che gioca con i concetti di volume e trasparenza per dare vita ad una soluzione pensata per caratterizzare al meglio ogni ambiente. O come Ocean di Studio WA+CH, Fuhua Wang e Weichih Chen, una lampada a sospensione che nasce dall’incontro tra una soluzione già a catalogo, Calabrone, e l’introduzione di un inedito diffusore ottenuto dal riciclo della plastica degli oceani per creare un progetto nuovo che mette al centro la sostenibilità. Per altri, la chiave di lettura è stata la riduzione al massimo dell’impiego di materiale, l’applicazione di soluzioni alternative di ricarica energetica o un design componibile e personalizzabile per assicurare una longevità e un’assoluta libertà progettuale nel tempo. Come il sistema di illuminazione a sospensione Moiré di Davide Anzalone che gioca anche sull’ingombro ridotto al minimo in fase di trasporto, sull’utilizzo di materiali quali l’alluminio e il PVC riciclato e sulla possibilità di modificare nel tempo l’aspetto della lampada per adattarla ai nuovi ambienti, cambiandone la posizione e la rotazione degli anelli lungo il corpo centrale. Nuove frontiere della progettazione, meccaniche celesti al servizio di un possibile futuro.



Editoriali di David Pambianco