Sono stati presentati mercoledì 4 luglio a Milano i risultati dell’Osservatorio sulla Casa, l’indagine annuale di Leroy Merlin che studia i comportamenti, gli stili di vita e le abitudini degli italiani nei confronti dell’abitazione. Una ricerca realizzata da Habitante in collaborazione con l’Unione dei consumatori che, giunta alla sua quinta edizione, fotografa le trasformazioni in corso nel mondo dell’abitare offrendo agli addetti ai lavori del settore uno strumento di lettura sulle tendenze in atto che stanno modellando la casa del futuro.
Lo studio è frutto di oltre 2mila interviste che hanno permesso di ottenere un campione rappresentativo della popolazione italiana focalizzato sui responsabili delle scelte relative alle opere di abbellimento e ristrutturazione delle abitazioni. “Quest’anno – ha commentato Anna Comincini responsabile dell’area ricerca di Habitante – abbiamo aumentato il numero degli intervistati che rappresentano gli italiani dai 18 anni in su. In questo modo riusciamo a parlare delle 24 milioni di abitazioni che ci sono in Italia secondo l’Istat. Quello che emerge dalla ricerca è che la struttura dell’abitazione nel nostro Paese è grande, sopra i 100 metri quadri e si conferma che il 62% degli italiani risiede in appartamento, così come che viviamo in un paese di proprietari di abitazione e che oltre la metà ha contratto un mutuo per comprarla”.
Cinque gli elementi portanti della casa ideale per gli italiani: comodità, deve quindi adattarsi alle nuove esigenze della società in trasformazione (per il 76% degli italiani); risparmio, la casa deve aiutare a risparmiare con il controllo delle spese di manutenzione e dei consumi (72%); deve rappresentare un ambiente sano (68%) e rispettare l’ambiente in cui viviamo integrandosi con il paesaggio, offrendo il minor impatto possibile sul territorio ed essendo eco-sostenibile (58%); infine la casa moderna deve essere anche smart, intelligente e innovativa (36%).
L’evoluzione dei pilastri nel corso del tempo mostra la tendenza in atto nel nuovo concetto di casa. La casa – smart non decolla e la gestione innovativa della casa fatica ad emergere. Tutto l’ambito del controllo a distanza, pur attirando una certa fetta di persone, comporta però un impatto sulla privacy e in alcuni casi provoca un senso di inadeguatezza nelle persone che hanno timore nel gestire le nuove modalità. “Se infatti non ci stupisce che la casa debba essere sana e attenta ai consumi – sottolinea Gianni Bientinesi, Direttore Business Intelligence Leroy Merlin Italia – possiamo invece notare come la casa intelligente, non sia ancora quella priorità che tutti si attendevano. Siamo evidentemente in una fase di passaggio dove la possibilità che i diversi elementi di un’abitazione possano dialogare con il suo proprietario non è considerato fondamentale. Anche perché in molti si accontentano di un attento uso delle diverse app a disposizione per acquisti online governate dal proprio cellulare. Si tratta di un processo profondo che sta modificando non solo l’habitat in cui viviamo, ma sta influenzando la grande distribuzione, il mondo della ristorazione e anche quello dell’intrattenimento di cui noi vediamo i primi riflessi appunto all’interno della casa”. Il 16% delle persone intervistate (percentuale che aumenta in relazione alla età) infatti racconta di preferire alle uscite serali la permanenza a casa proprio sfruttando le possibilità di accedere attraverso le app alle più diverse forme di svago.
L’attenzione alla casa comoda e adatta alle diverse esigenze rappresenta un marcato mutamento in atto nell’utilizzo dell’abitazione che non è più solo espressione dello stile di vita e del naturale sviluppo del ciclo della famiglia. “Ora la casa è l’ambiente dove si lavora e – sottolinea Bientinesi – e allo stesso tempo si organizzano le feste, da dove grazie al processo di digitalizzazione della società in corso non c’è più bisogno di allontanarsi”. Realtà definita “extra-domesticità” da Massimiliano Dona presidente dell’Unione Nazionale dei Consumatori. “La casa è davvero al centro dell’esistenza dei consumatori – ha spiegato Dona – non solo per l’ovvia ragione di rappresentare il luogo domestico dove molti trovano riparo dalla frenetica vita quotidiana ma anche perché intorno alla casa cominciano a generarsi nuove attenzioni di consumo anche grazie alla tecnologia”.
Uno dei riflessi di questa tendenza che emerge dall’Osservatorio è che il tempo risparmiato restando all’interno della propria abitazione viene utilizzato per migliorare il suo comfort perché la casa deve diventare mutevole nell’arco della giornata con sistemi modulari che le consentono di volta in volta di assumere più funzioni e adattarsi a più bisogni. Il 23% degli italiani utilizza uno o più ambienti della casa per svolgere le proprie attività professionali, e oltre il 62% degli intervistati ha ammesso di lavorare da casa quasi tutti i giorni.
Essendo la casa un elemento sempre più centrale della vita di ognuno di noi, emergono gli ambiti dove si vorrebbe agire per migliorarla: per il 35% del campione raccolto le rifiniture non sono sufficientemente di qualità, mentre il 34% degli intervistati ritiene di non avere spazio sufficiente per le sue esigenze e che la casa non sufficientemente isolata. Si conferma in generale una non completa soddisfazione della casa attuale che corrisponderebbe solo parzialmente all’ideale desiderato: purtroppo solo per il 40% degli intervistati la casa consente un attento controllo dei consumi, è rispettosa dell’ambiente e della salute di chi ci vive.
In conclusione, quello che emerge dall’Osservatorio è che solo per il 57% degli italiani la propria abitazione è un luogo comodo dove vivere e questo deve essere il punto di partenza per pensare alla casa del futuro.