Molteni&C|Dada, nella nuova collezione un inno alla rinascita

La nuova proposta Molteni&C per il 2022 mette in scena una casa calda e fluida, ispirata ai concetti di rinascita e benessere. L’abitazione, tornata centrale tra le priorità degli individui, a livello di progettazione, si struttura oggi in spazi sempre più versatili, multifunzionali, capaci di adattarsi a seconda dell’uso.

Un’idea di casa accogliente, calda e rassicurante. Ma in continua evoluzione, che Molteni&C interpreta attraverso i sistemi a parete, protagonisti del progetto e parte integrante dell’architettura. “La casa aspira al benessere olistico e alla giocosità organica”, spiega il direttore creativo Vincent Van Duysen che, nel progetto narrativo Molteni&C|Dada 2022, ricerca i concetti di leggerezza, etereità e fluidità.

505 UP – Vano Harry’s, design Nicola Gallizia

Se negli anni precedenti il progetto narrativo ha reso omaggio ai grandi protagonisti del modernismo internazionale, quest’anno il riferimento alle radici del movimento è accennato, evocativo. Ne cita le atmosfere: le abitazioni fluide, da vivere, gli ambienti collegati, ampi e conviviali, gli spazi interni ed esterni compenetranti. E soprattutto quell’idea di spazio dall’estrema eleganza ma privo di sfarzo fine a se stesso, in armonia con il paesaggio circostante.

Molteni&C Heritage Collection. Ignazio Gardella, Tavolo Blevio, 1930

Parafrasando Alvar Aalto: spazi che nella forma esprimono un contenuto e quel contenuto è collegato alla Natura. Come i grandi esempi di ville del modernismo statunitense, Vincent van Duysen immagina una casa a un solo piano, per sentirsi in contatto con la terra, con l’esterno. Pensa ad abitazioni nel segno della trasparenza, organizzate con partizioni leggere e grandi aperture verso verande e terrazze all’esterno: spazi liminari, liberi e a metà tra intero e open air; ambienti privati ma in contatto diretto con la luce e la natura. “È un inno – spiega Vincent Van Duysen – a un design leggero, che si ispira ai grandi esempi di padiglioni dell’epoca modernista. Spazi dinamici caratterizzati dalla leggerezza delle linee, sapientemente combinate con dettagli e materiali che creano prodotti dalle forme morbide”.

La luce diviene parte integrante del design dell’ambiente, perché modula la percezione e l’espressione della composizione architettonica. Richiamandosi alle parole di Walter Gropius: la nuova Architettura apre le pareti come fossero tende per far entrare il più possibile di aria pura, luce e sole. “Linee e forme – precisa Van Duysen – cercano la luce per un dialogo continuo con lo spazio e con l’essere umano. I prodotti sono pensati per tornare in vita e mitigare il senso di precarietà, per cercare il piacere e la felicità e per abbracciare pienamente la natura: aria, luce, ossigeno”.

Hector, design Vincent Van Duysen

Nel progetto narrativo di Molteni&C|Dada 2022 gli arredi e sistemi componibili diventano protagonisti nell’organizzazione degli ambienti. Sono parte dell’architettura, perché si fondono con l’articolazione stessa della casa, integrando nuove possibilità compositive che avvolgono architetture esistenti, come il camino, o prevedono nuove funzionalità integrate come il bar e l’home office. Si viene così a creare una simbiosi tra sistemi arredativi e pareti architettoniche. E un dialogo tra gli arredi strutturali e quelli mobili, che divengono oggetti solisti nell’interno dell’abitazione.

Tivalì 2.0 by Yabu Pushelberg

Vincent Van Duysen predilige nelle finiture materiali puri, sensuali da toccare. Legni chiari e materici come il rovere naturale e l’eucalipto, con venature a vista o spazzolati a mano, per creare superfici uniche e vive al tatto.
Nei tessuti privilegia colori chiari e delle terre e trame materiche che fanno risaltare la forma stondata degli imbottiti. Nasce così Dadirri di Marta Ferri, che la designer definisce come “una collezione tessile che mira a trovare una combinazione ideale tra la quieta contemplazione e l’ascolto profondo della natura che ci circonda, un omaggio ai toni caldi della terra e alle sue infinite sfumature. Un ingranaggio armonioso che unisce toni neutri, partendo da grigi, beige e cammello sovrapponendoli in netto contrasto a colori vivaci come il verde muschio giallo ocra e il ruggine”.

Quest’anno – conclude Van Duysen – i prodotti sono stati stimolati dal forte desiderio di non rinunciare a fluidità, sensualità e comodità. Il concetto di comfort si traduce visivamente anche nella tattilità dei materiali. Il nostro occhio è guidato su ogni curva mentre un grande senso di calma emana dall’intera gamma. La nozione di protezione, di riparo, è molto importante nel mio lavoro e penso che la collezione lo rifletta bene. Siamo avvolti in queste forme fluide come se fossimo all’interno di un bozzolo in cui vorremmo dimorare permanentemente”.

Cleo, design Vincent Van Duysen


Editoriali di David Pambianco