Modalità lettura, le novità Oluce

Lampade in modalità lettura, tra novità e riedizioni. Oluce guarda a questo specifico segmento con una serie di modelli che integrano estetica e funzione.

Parallel è una collezione che comprende lampada da tavolo e lampada da terra, pensata per inserirsi in ambienti diversi, dai più classici ai più moderni e rigorosi. Si compone di un paralume cilindrico in metallo sorretto da uno stelo verticale posizionato lateralmente. Lo stelo, a sua volta, si caratterizza per due piatte metalliche che scorrono parallele, dal basamento al paralume, distanziate tra loro e verniciate nero opaco. La particolarità è rappresentata dalla finitura del paralume rivestito esternamente con una pelle martellata disponibile in due tonalità cromatiche, cuoio e sabbia. E’ la prima volta che Oluce utilizza la pelle per realizzare una collezione di lampade.

La lampada G.O. è la riedizione di un modello disegnato per Oluce da Giuseppe Ostuni negli anni ’60: si caratterizza per lo stelo verticale da cui si snoda una tige orizzontale cui è montato il paralume. Il braccio, grazie al sistema di snodo, è un elemento scorrevole e diventa riposizionabile e orientabile a seconda delle esigenze. Intatti gli stilemi del progetto originale: l’utilizzo del paralume cilindrico e il contrasto tra i materiali. La riedizione è impreziosita da dettagli in oro satinato che contrastano con il nichel nero delle tige e i colori della base e il paralume, disponibili in nero, rosso scarlet e anodic bronze.

Due modelli, da terra e da tavolo, per la lampada 1953, firmata da Ostuni e Forti: differenti nelle proporzioni e nelle dimensioni rispetto al modello precedente, ma uguali nel disegno che sposta l’intero paradigma del paralume da centro al lato. Il rimando agli anni ’50 è evidente nell’utilizzo del paralume dalla forma cilindrica e nel contrasto dell’oro satinato con il nero della parte esterna del paralume, base e impugnatura del tige.

Poi c’è Amanita, disegnata da Mariana Pellegrino Soto, che nasce come una lampada da lettura composta da due dischi: il primo, più sottile, a fungere da base, il secondo, più spesso, accoglie la fonte luminosa Led. I due cerchi metallici sono collegati e distanziati da un tige obliquo e sottile che forma una sorta di ‘Z’. Lo stesso disegno, aggiornato nelle proporzioni e modificato nei materiali e nelle finiture, viene proposto in versione da outdoor.

Infine, una riedizione della serie Spider, disegnata da Joe Colombo nel 1965, composta da unico corpo illuminante, concepito come risposta ad una speciale lampadina a spot orizzontale, montato, grazie ad uno snodo in melamina, su diversi supporti. Nel 1967 Spider vince il primo Compasso d’Oro per la Oluce e, nel 1972, è a New York per la indimenticabile mostra ‘Italy: the New Domestic Landscape’. Fa parte, inoltre, delle collezioni permanenti della Triennale di Milano, del Philadelphia Museum of Art, del Kunstmuseum di Düsseldorf, del ‘Neue Sammlung’ Museum di Monaco di Baviera.



Editoriali di David Pambianco