I progetti di Meraas per Dubai non sono più strabilianti alla maniera del passato. L’obiettivo della holding di real estate è progettate spazi in grado di spingere l’economia rispettando l’ambiente, in sintonia con il nuovo concetto di lusso
Nei primi 9 mesi del 2018, il Dipartimento del territorio di Dubai ha registrato 39.802 transazioni immobiliari nell’emirato, per un valore di circa 36 miliardi di euro. Un enorme massa di denaro continua a confluire sulla città, quarta destinazione mondiale per il turismo di lusso, che sfida se stessa attraverso gli investimenti di holding immobiliari come Meraas. Abdulla Ahmed Al Habbai, presidente della società, intende trasformare Dubai e gli Emirati Arabi Uniti in luoghi unici in cui vivere, lavorare e passare il tempo libero, progettando spazi e aree urbane per stimolare una cultura creativa, da cui le prossime generazioni possano essere ispirate. Le tipologie di progetti che Meraas annovera nel suo portfolio rafforzano la strategia di diversificazione. Si passa dal real estate, con progetti come Jumeirah Bay e Pearl Jumeirah o la recente Bluewaters Island, quartiere-isola con residenze, alberghi e aree per lo shopping, a progetti che uniscono un approccio progettuale urbanistico a uno più leisure, come City Walk, il quartiere nel cuore di Dubai con centinaia di negozi, ristoranti lungo viali alberati e una collezione di murales contemporanei di street art. Le aree d’interesse e di investimento di Meraas spaziano dalle zone commerciali, all’ospitalità, alla salute e all’istruzione, arrivando fino alle infrastrutture per accogliere il turismo degli yacht.
L’AFFARE DEGLI YACHT
È di metà novembre l’annuncio dell’accordo tra Meraas, in partnership con Dubai Holding, e D-Marin (Gruppo Doğuş), operatore della più grande catena di porti turistici del Mediterraneo orientale in sei principali destinazioni internazionali, al fine di attrarre investimenti internazionali nel settore delle imbarcazioni da diporto e, ancora una volta, per promuovere Dubai come destinazione preferita per lo yachting di lusso. “Ci impegniamo a contribuire alla diversificazione dell’economia di Dubai e alla promozione di una crescita sostenibile – precisa Abdullah Al Habbai – aumentando il contributo di nuovi settori vitali, e a migliorarne la posizione come destinazione turistica e di lusso per il turismo marino nella regione e nel mondo”. La collaborazione con D-Marin è rivolta alla gestione delle marine già esistenti e di quelle in fase di sviluppo, compresi i porti di Port de la Mer, il Jumeirah Beach Hotel e il porto di Dubai che, una volta completato, farà sì che Meraas entri in possesso e gestisca la più grande struttura portuale turistica del Medio Oriente e del nord Africa con 1.100 posti barca disponibili. “Il successo nell’attrarre un operatore globale come D-Marin a investire nel settore dei porti turistici di lusso – ha aggiunto Abdullah Al Habbai – è allineato alla visione del Dubai Plan 2021 dello sceicco Mohammed bin Rashid Al Maktoum, vice presidente e primo ministro degli Emirati Arabi Uniti oltreché emiro di Dubai, per promuovere la città come una destinazione turistica internazionale e posizionare gli Emirati in prima linea nei paesi più business friendly del mondo”. Dubai e gli EAU hanno un grande patrimonio marittimo di vecchia data, e la collaborazione strategica con D-Marin sfrutterà quindi quelle competenze, combinandole e sviluppando strutture e servizi, oltre a migliorare la presenza e lo status di Dubai come destinazione preferita per i proprietari di yacht e gli utenti di tutto il mondo. Se si considera che le previsioni di Frost & Sullivan, società di ricerca americana, vedono il mercato globale delle imbarcazioni da diporto in crescita tra 24 e 26 miliardi di dollari entro il 2022, questo accordo non fa che confermare Dubai, e di conseguenza gli Emirati Arabi Uniti, come la destinazione globale preferita per chi cerca un certo stile di vita.
ECOSISTEMA PROTETTO
Ma nel futuro sviluppo di Dubai non entrano in gioco solo gli yacht di lusso e i grandi alberghi. La visione di Meraas si fonda su progetti di riqualificazione urbana, nell’ottica di offrire ai visitatori uno sguardo autentico sulla cultura degli Emirati. Uno su tutti, quello dedicato a Hatta, villaggio poco distante da Dubai immerso tra le montagne, che la società vuole trasformare in destinazione di ecoturismo con Riad Hatta, boutique hotel che dovrebbe aprire a fine 2019. Mantenendo intatta la sua esclusività, i progetti di Meraas a Hatta prestano molta attenzione a proteggere l’ecosistema locale, coinvolgendo i residenti della zona. “Sostenere e migliorare l’integrazione tra tempo libero, ospitalità, turismo e trasporti è la chiave per trasformare questa destinazione in un’area conosciuta a livello mondiale” ha concluso Abdullah Al Habbai che ha poi aggiunto: “È in linea con la visione della nostra leadership non solo come progetto sostenibile, ma anche perché rientra nella strategia globale che crea esperienze, perché vogliamo che questi progetti siano motivo di orgoglio per la gente di Hatta e aiutino ad attirare visitatori da tutto il mondo”. Il ruolo che ricopre Meraas dunque, non è limitato alla progettazione architettonica rivolta ai livelli più alti della società, ma apre anche alla sensibilizzazione del patrimonio storico e culturale della zona e alla responsabilizzazione degli imprenditori locali per rafforzare l’identità di Dubai, una e unica, ma dalle mille sfaccettature.