A pochi mesi dalla partenza del cantiere di ‘Welcome, feeling at work’, l’ufficio biofilico che sorgerà a Milano nell’ex area Rizzoli su design di Kengo Kuma and Associates, entra a far parte del progetto Stefano Mancuso, botanico noto a livello internazionale per il suo approccio innovativo in tema ‘green’.
Il progetto Welcome, coordinato dalla piattaforma italiana indipendente specializzata in asset, development, project e fund management Europa Risorse e dalla società di investimenti Pine Bridge Benson Elliot, mira a riqualificare una zona abbandonata di Milano realizzando uffici, auditorium, spazi di co-working, hall riservate agli incontri di lavoro, ma anche ristoranti e lounge, negozi, un supermercato, un’area wellness, luoghi per eventi temporanei e mostre.
Il tutto permeato da un’attenzione verso la sostenibilità, con l’obiettivo di ottenere un’impronta di carbonio pari a zero, e il verde, ci saranno infatti una Piazza, ricca di vegetazione e circondata da morbide colline; le Corti open air, destinate al lavoro informale e agli incontri; le Terrazze, concepite come estensioni degli spazi esterni, che ospiteranno orti, giardini fioriti, camminamenti; le Serre, che si declineranno come luoghi speciali di lavoro, ma anche di intrattenimento e svago, luoghi per le mani e per la mente.
“La superficie occupata dalle città sul pianeta è intorno al 2% delle terre emerse – ha commentato Mancuso -. Da questa minuscola area provengono il 70% della C02, all’incirca l’80% dei rifiuti prodotti dal pianeta e dunque comprendiamo all’istante che è l’idea della città che dobbiamo cambiare. Dobbiamo pensare a una città compatibile con l’ambiente e la mia opinione è che grandi risultati possano essere raggiunti semplicemente utilizzando e introducendo le piante nei luoghi della vita urbana. La mia idea di città del futuro è questa: una città in cui qualunque superficie sia coperta di piante”.
A progettare e realizzare l’ufficio biofilico del futuro, è Kengo Kuma and Associates, interprete mondiale dell’architettura organica, che da sempre propone costruzioni che si fondono nel contesto, utilizzando materiali naturali e innovativi, motivo per cui lo studio è stato scelto dalla committenza. “L’attuale pandemia ha costituito un punto di svolta cruciale nella storia dell’umanità. Dimenticate le città prima del Covid-19, dobbiamo accettare un’epoca di sfollamento e ritorno alla natura – ha dichiarato Kuma -. Abbiamo abbandonato il trend del passato che vedeva la popolazione concentrarsi nelle grandi città. Sino ad oggi, la direzione intrapresa dall’architettura è stata quella di rescindere il rapporto tra uomo e natura. In futuro, il ruolo delle costruzioni sarà quello di connettere i due mondi, esattamente come avviene in Welcome Milano, dove l’architettura propone modi di lavorare e stili di vita nuovi”.