Benvenuti a Euroluce 2013, l’area del Salone del mobile dove splende sempre il sole. Un faro fatto di lampade, pannelli, lampadari e, soprattutto, di led, gli assoluti protagonisti di questa edizione. Che le nuove tecnologie offrano la possibilità di produrre qualcosa di veramente innovativo lo sa bene Luceplan, azienda nata nel 1978 a Milano dall’intuizione di tre architetti e destinata ad affermarsi come espressione d’eccellenza del design italiano. Le novità presentate per questo Salone sono tre, tutte rese possibili dalla rivoluzione che sta vivendo il settore dell’illuminazione in questo periodo: “Per essere definita ‘nuova’, una lampada deve avere dei veri contenuti di innovazione, deve proporre qualcosa di nuovo. E perché questo accada, alla base serve avere un’idea che aggiunga qualcosa di nuovo al processo di sviluppo”, spiega ai microfoni di PambiancoTV Alessandro Sarfatti, CEO di Luceplan.
Le idee sono effettivamente il punto forte delle proposte presentate: la prima, Synapse di Francisco Gomez Paz, è un divisorio con luce integrata “la cui realizzazione è stata resa possibile solo grazie alle nuove tecnologie”; la seconda, Silenzio di Monica Armani, propone un’illuminazione “sartoriale” in cui il tessuto Kvadrat del paralume cela un pannello fonoassorbente “unendo così l’esigenza del comfort acustico a quella della luce”.
La terza, Ascent di Daniel Rybakken, si accende grazie a un gesto ascensionale, un piccolo movimento verticale con cui si fa scorrere, dall’alto in basso e viceversa, il piccolo paralume lungo lo stelo della lampada che diventa più o meno luminosa fino a spegnersi del tutto.
Menzione speciale per un prodotto già sul mercato, ma davvero particolare: Nothing di Francisco Gomez Paz, una lamiera in alluminio su cui vengono accoppiati circuiti elettronici e led che se tirata si apre trasformandosi in un oggetto tridimensionale. Nothing è, come dice il nome stesso, fatta di nulla ma portatrice, quasi a sorpresa, di un corpo luminoso.
La forma si mette così al servizio di un contenuto ben pensato, l’estetica diventa una conseguenza di un progetto intelligente: “Non partiamo mai da una ‘forma per la forma’, ma da un’idea che se funzionale è quasi per definizione bella”, prosegue Sarfatti.
E alla previsione che in molti fanno circa la graduale estinzione delle lampade, che sembrerebbero essere destinate ad essere sempre più integrate all’interno dei complementi d’arredo, Sarfatti risponde senza esitazione: “L’illuminazione architetturale è una strada iniziata qualche anno fa e proseguita con sempre maggiore forza con il passaggio dall’analogico al digitale. Eppure, sono convinto che la lampada in quanto oggetto fisico resterà: duetta con l’arredo e lo complementa, non sparirà”, conclude il CEO di Luceplan.