Ottime sensazioni in arrivo da Cersaie, il salone internazionale della ceramica per l’architettura e dell’arredobagno di scena in questi giorni a BolognaFiere. In attesa dei dati definitivi sull’affluenza (la fiera si chiude oggi, venerdì 30 settembre), tra gli 852 espositori emerge la certezza di un incremento di presenze straniere e un consolidamento delle prospettive di recupero del mercato interno, già evidenziato dai dati del primo semestre 2016 per il mondo della ceramica industriale. Tutti gli indicatori sono positivi, dal fatturato generale (che nel 2015 aveva superato i 5,1 miliardi di euro) all’export, la cui incidenza è pari all’80,7% dei ricavi e che a metà 2016 ha fatto segnare un progresso in tutti i maggiori mercati di destinazione delle piastrelle made in Italy, dalla Francia alla Germania, con un balzo superiore al 10% per quanto riguarda gli Stati Uniti.
Il comparto, concentrato nel distretto industriale di Sassuolo (Modena), continua a investire per l’ammodernamento degli impianti e l’innovazione tecnica, prevedendo possibilità di ulteriore incremento del business internazionale. “I consumi globali sono in continuo aumento – ha detto Vittorio Borelli, presidente di Confindustria Ceramica, durante il convegno istituzionale che ha dato il via alla manifestazione – e non si intravedono all’orizzonte materiali in grado di sostituire le nostre piastrelle, che continuano a guadagnare quote di mercato grazie agli incessanti miglioramenti tecnologici. Noi italiani siamo indiscutibilmente i primi della classe per qualità, tecnica, estetica e prestigio; non lo siamo più in termini di volumi, che difendiamo a stento grazie alla dinamicità di quei gruppi che hanno investito nella produzione all’estero diventando leader anche in Paesi molto lontani”.
Cersaie ha intanto raggiunto un accordo con BolognaFiere per altri quattro anni di presenza nei padiglioni del capoluogo emiliano. La tentazione di un passaggio a Milano è stata perciò accantonata mentre la società fieristica felsinea, che si prepara a rilanciare il Motorshow, sta lavorando su un piano di restyling e di ampliamento per sostenere la forza dell’evento internazionale della ceramica, che ha non ha più spazio per crescere avendo esaurito la capacità di 156 mila metri quadrati del quartiere fieristico, e di altre manifestazioni. “Il primo dei padiglioni nuovi verrà chiamato Padiglione Cersaie” ha affermato il presidente di BolognaFiere, Franco Boni.
La presenza all’inaugurazione del ministro per lo Sviluppo economico, Carlo Calenda, è stata l’occasione per un confronto sulle strategie di supporto al settore. Calenda ha preannunciato un raddoppio dello sconto energetico riservato ai settori energivori, tra cui quello delle ceramiche industriali, che salirà dal 15 al 30%, e ha inoltre ribadito la contrarietà dell’Italia, la cui posizione ha prevalso in Europa, rispetto al riconoscimento dello status di economia di mercato alla Cina, primo produttore mondiale di ceramiche (oggetto di un dazio antidumping da parte europea). “Avevamo due stabilimenti in Cina e siamo stati costretti a chiuderne uno, perché era impossibile competere in quel Paese, tra corruzione e tutto il resto” ha ricordato durante l’incontro l’ex presidente di Confindustria e titolare del gruppo Mapei, Giorgio Squinzi.